Gragnano (Napoli). Oggi il comune famoso per la pasta e il panuozzo si trova senza amministrazione. Nel 2012 fu sciolto dal Governo Monti per inflitrazioni mafiose e nonostante le elezioni del 2014 che videro la vittoria del dottor Cimmino al primo turno non si è trovata “pace amministrativa”. Subito sono nati i problemi di incompatibilità del dottore con la carica di primo cittadino. Infatti una sentenza della corte d’appello l’ha dichiarato ineleggibile. Si è salvato il possibile affidando la guida amministrativa al vice sindaco Vitale.
Quest’oggi però il sindaco facente funzioni si dimetterà dalla carica assunta in secondo piano dopo la decadenza della fascia tricolore risultante vincente due anni fa. Quattro consiglieri comunali sono usciti dalla maggioranza, alcuni assessori si sono dimessi. Questi atti hanno determinato la scelta di andare al voto in primavera, nonostante sia in attesa l’esito del ricorso in cassazione sull’ineleggibilità di Cimmino. Nel caso di un esito positivo probabilmente Cimmino si ripresenterà, potendo riprendere il suo mandato interrotto poco più di un anno dopo la proclamazione.
Insomma non c’è tregua per il comune collinare ai piedi dei lattari. Si voterà insieme a Castellammare, Napoli e altri comuni campani. Le forze politiche devono iniziare a prepararsi per questa sfida importante che avverrà, molto probabilmente, a Maggio.
Emilio D’Averio
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