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Ancelotti: “Questo Napoli mi emoziona. Turnover? Ne cambierò tanti, ieri ho parlato con Mertens”

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“Milik? Non contano solo i gol”

Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa della prossima gara di campionato che gli azzurri disputeranno allo stadio San Paolo contro l’Empoli di Andreazzoli. I partenopei sono chiamati a vincere per non perdere il passo della Juventus e anche dell’Inter che ha agganciato proprio gli uomini di Ancelotti al secondo posto.

E

cco le sue parole:

Chi può essere l’anti-Juve?
Ci sono parecchie squadre che puntano ad avvicinarsi alla Juve. L’Inter ha fatto una serie positiva, s’è avvicinata come noi e non fa altro che aumentare la competitività del campionato. Si sta riavvicinando anche il Milan, come nelle previsioni iniziali. Più competizione c’è e più si abbassa la quota scudetto”.

Vista l’importanza della gara col PSG c’è possibilità di preservare Insigne?
No, preservarlo no. Se ci sarà turnover è per preparare bene questa partita con giocatori freschi, non per far riposare qualcuno. Alla prossima non ci pensiamo, dobbiamo fare bene questa. Sarà lo stesso Napoli anche se cambieranno interpreti, ma avremo più intensità”.

Milik in cosa deve migliorare? Ci si aspetta di più.
“Sì, perché l’attaccante viene spesso giudicato per i gol che fa. Sta vivendo un periodo d’astinenza, ma in realtà ha lavorato molto con la Roma. Io non chiedo mai i gol agli attaccanti, ma di muoversi in sintonia con gli altri e lui lo sta facendo. Non vedo problemi”.

C’è paura di prendersi l’etichetta da anti-Juve?
No, non credo questo carichi di responsabilità la squadra, già le ha e vuole lottare fino alla fine”.

Sulle insidie del match.
Le insidie di tutte le gare, una concentrazione non massimale, ma su questo in allenamento la squadra mi dà fiducia e sicurezza. Ci arriviamo in un buon momento, buona condizione fisica e mentale e faremo una partita sui livelli delle ultime”.

Comincia un altro campionato? Un calendario darà avversari più severi alla Juve.
“Un primo bilancio si potrà fare alla fine del girone d’andata. Il calendario finora è stato complicato, ma poi non è detto perché le piccole hanno portato via punti, la Spal ha vinto a Roma, il Parma a Milano con l’Inter, tutte le squadre hanno caratteristiche che possono metterti in difficoltà”.

Vette di calcio spettacolari nelle ultime due gare, è il tuo Napoli o c’è di meglio?
“Non mi piace mai dire il mio Napoli, poi se gioca male non è più il tuo Napoli… tanti allenatori lo dicono. Il livello di gioco mi soddisfa, non lo posso nascondere, anche se le insidie sono dietro l’angolo ed il calcio è così con momenti buoni che diventano in un attimo complicati e viceversa. La squadra mi piace e mi dà emozione”.

Su Ghoulam.
“Sta lavorando completamente con la squadra, ma usiamo tutta la cautela del caso”.

Koulibaly ed il podio dei suoi migliori difensori.
“Difficile fare un podio. Ci sono Thiago Silva, Nesta, Ramos, Terry, Stam, Cannavaro, Thuram… andiamo avanti? Forse in questo momento Koulibaly è uno dei migliori al mondo”.

In campionato numeri d’affluenza non alti, anche con l’Empoli.
“Obiettivamente abbiamo giocato in casa con la Roma, poi Empoli e PSG, sono tre gare e non tutti possono permetterselo, quindi il tifoso ha scelto il PSG e non l’Empoli, una cosa naturale ma è chiaro che ci sforzeremo per migliorare e dare ancora più entusiasmo alla tifoseria”.

C’è il desiderio di volere qualcuno?
“No, il desiderio è di allenare una squadra che mi dà emozione ma è una realtà, quindi non posso chiedere di più, in un bell’ambiente con un gruppo che mi segue ed un club che mi sostiene. Il desiderio di un allenatore è questo. Il desiderio può essere di mantenere questo a lungo”.

Due pari possono togliere fiducia?
“C’è stata qualche mancanza all’interno di due gare ben giocate, da evitare con applicazione maggiore, ma sono momenti che abbiamo analizzato per non ricaderci e non sperperare. Giocare bene non è facile, perciò quando giochi bene devi portarle a casa”.

Su Mertens.
“Lui ha il desiderio di giocare dall’inizio, ma è una cosa che riguarda il vecchio calcio italiano. Gli attaccanti sono quelli più facilmente cambiabili, se la vinci puoi toglierli per mettere uno più difensivo, se la perdi li cambi per metterne altri più freschi. Non è tanto la quantità dei minuti che conta, ma la qualità, come lui spesso ha fatto. Non è detto che non possa giocare dall’inizio, è in forma, e viene utilizzato per quello, poi dall’inizio o in corsa è anche per fargli tenere questa condizione a lungo”.

Sei è un numero giusto per i cambi?
“Ne cambio parecchi. Ma lasciate stare (ride, ndr) che tanto non ci riuscite…”

Sui rumors per Ibrahimovic e Cavani.
“In questo momento non parliamo di mercato. E’ tutto molto prematuro, tra l’altro Cavani dovremo affrontarlo tra quattro giorni. Sarebbe anche poco rispettoso parlarne per rispetto di chi è qui, sta facendo bene e mi soddisfa a pieno”.

Sugli infortunati.
“Ounas e Rog sono pronti e convocati, Luperto per il PSG, Verdi credo col Genoa, Meret è quasi pronto, molto vicino. Younes sta lavorando ed è forse un po’ dietro Ghoulam ma è con la squadra. Per fine mese potrebbe farcela”.

Come si diventa un allenatore a 3 stelle, l’unico in Italia?
“Napoleone diceva: ‘Meglio avere generali fortunati che bravi’. Forse ho avuto culo… (ride, ndr)”.

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