Le sue parole a Il Mattino
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai colleghi de Il Mattino: “I complimenti arrivano per i risultati che la squadra riesce ad ottenere. Non si tartta solo di gol fatti e subiti: la squadra pè stata apprezzata per la persoanlità e dil coraggio. Poi arrivano i risultati che servono. Perciò penso che i complimenti fanno bene, non ci devono far perdere la realtà delle cose, le difficoltà. bisogna vivere bene i commenti positivi ma non bisogna perdere il senso della realtà. Domenica c’è n’altra gara importante. De Laurentiis mi è sembrato schietto e leale, a dire il vero non mi aspettavo la chiamata del napoli. avevo pensato tutto ma non di venire a Napoli, ero sicuro che si continuasse con Sarri. Quando sono stato contattato sono rimasto sorpreso ma convinto che fosse la scelta giusta per il progetto, la qualità dei giocatori e l’entusiasmo della città. il presidente è vulcanico, molto generoso: mi ha invitato tante volte. con lui si sta ben , non si parla solo di calcio. E’ un piacere passare una serata con lui e la moglie. A tressette io sono il più forte d’Italuia (ride, ndr). A volte gli faccio credere che sia meglio lui. Bisogna informare i tifosi, ma così come i tifosi io informo anche lui. La formazione a volte mi è molto chiara, a volte ho qualche dubbio. Solitamente la mattina della partita l’ho già deciso. Con il Paris Saint-Germain avevo un dubbio legato al centravanti ma era quasi tutta già decisa. Eravamo ad Ischia, l’ho chiamato per la questione contratto. Lui mi ha detto che poi se ne parlava. Se vuole parlarmi ne parliamo. A Roma la mia prima grande esperienza, la città era molto più familiare e vivibile. Mi sono trovato motlo bene. La Roma oggi è una grande squadra ed un avversario temibile. Il lavoro che non è poco è delegato a persone delle quali mi fido ciecamente. Dobbiamo tenere sotto controllo Dzeko, è una partita bella ed appassionante. il nostro è un buon momento e vogliamo tenerlo tale. la roma ha preso giocatori giovani, ha cambiato molto a centrocampo. La società ha preso dei giovani molto bravi ma l’ossatura era quella degli anni passati perchè era molto valida. Sono orgoglioso e contento della mia squadra quando giocano bene, poi non cambia se Insigne gioca centrale o sulla fascia. Da un punto di vista di freschezza ho dato dei vantaggi ad Insigne. Cambiare la sua posizione è legata ad un fattore difensivo: da esterno doveva rientrare molto ma così è molto presente jnella fase offensiva. Difetti del Napoli? Siamo una squadra che può crescere in personalità e nella gestione dei momenti difficili Piano piano stiamo migliorando, ci sono momenti in cui bisogna sacrificarsi ed essere furbi. Non siamo più intimoriti, adesso riusciamo a gestire meglio gli avversari: la crescita avviene nel momento in cui siamo più convinti di quello che facciamo sul campo. Mi rispettano molto tutti quando giro per la città. Bisogna rendere gli stadi più adatta alle persone per bene ed alle famiglie. Anche con questi giocatori non cambia la musica: i più pagati sono quasi sempre i più seri e bravi. Altrimenti non si spiegherebbero le loro carriere ad alti livelli. La gestione lroo è semplice: ad essere più complicata è la gestione generale. non ho mai fatto una gestione così ampia come qui. Se io ho Ronaldo e dietro di lui c’è uno con meno qualità non è che faccio una vera e propria rotazione. a Madrid ha riposato poco perchpè lui cura molto se stesso. Hamsik o Diwara non mi modifcano la struttura del gioco, non cambia praticamente nulla. La gestione varia da squadra a squadra: ci sono le top con 13/14 top player. La convocazione ad Allan è un premio, ci teneva molto. se la merita sicuramente: è un giocatore molto importante. Ci si può riuscire, faremo tutto quello che è nelle nostre posbbilità ed anche oltrer. L’Inter ha gente tosta, sono molto forti. di sicuro l’inter sarà competitiva. In estate si va molto dietro ai nomi, l’Inter ha preso Nainggolan, il Milan ha preso Higuain, la Juve ha preso Ronaldo: è stato facile far pendere la bilancia dalla loro parte. Quando non si cambia tanto si hanno dei vantaggi. Cambiare tanto ed amalgamare la rosa non è semplice. Non ho mai sentito il bisogno di dire che non ci fosse più Sarri. il ritiro lungo ci ha aiutato molto perchp i giocatori hanno capito la mia idea di giocare verticale e di sfruttare tutto il campo per attaccare. Non ho mai avuto la necessità di fare dei corsi. mi puiace quando mi chiamano Carletto. Allegri? Ogni allenatore vuole che la sua squadra vinca e giochi bene: se c’è da scegliere io dico che se giochi male perdi. Sheva ha cambiato il mio destino se devo scegliere un calciatore che ho allenato. Ho rivisto più volte quel rigore che ha calciato. Per battere la Juve serve fare qualcosa non nella norma. Speriamo che lo scudetto si decida prima dell’ultima giornata. Fare qualcosa di straordinario, ma non vuol dire impossibile. Lavoro e cerco di fare il bene di chi mi ha preso. Quando vado in una società devo sapere le possbilità, le esigenze e obiettivi. Delle mie squadre resto tifoso, di quasi tutte”.
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