“Date un po’ di amore a un bambino e riceverete molto in cambio” Così scrisse John Ruskin, scrittore e critico inglese del XIX secolo. Probabilmente la maggior parte dei genitori converrà che vale la pena amare i propri figli, non solo perché l’amore sarà ricambiato ma, ciò che più conta, per l’effetto positivo che l’amore avrà su di loro.
U
n noto antropologo è arrivato a dire: “Il bambino che soffre di una carenza affettiva è molto diverso, dal punto di vista biochimico, fisiologico e psicologico, dal bambino che ha ricevuto amore. Anche nella crescita vi sarà differenza fra i due”. Secondo una ricerca i bambini che crescono senza ricevere regolarmente abbracci e carezze, presentano livelli di ormoni legati allo stress superiori alla norma. Senza dubbio la mancanza di contatto fisico durante l’infanzia può avere a lungo termine gravi conseguenze sull’apprendimento e sulla memoria.
Queste scoperte sottolineano l’importanza della presenza fisica dei genitori per i figli.
Ricomincia la scuola e ricominciano i “parcheggi”, dopo lo stress dell’estate sul come e dove “parcheggiare” i propri figli e dopo aver dato la colpa alla scuola che non si occupa di loro a conclusione del canonico anno scolastico.
Chi trascorrerà la maggior parte del tempo a scuola, in palestra, chi adolescente lavora e a chi viene dato il pocket money. “Trascurare” è una forma di maltrattamento che, indipendentemente dalla forma che assume, trasmette ai figli il messaggio che non sono amati e non sono voluti. Quei figli cui è negato il diritto di essere voluti e amati potrebbero sfogare la loro frustrazione su coloro che li hanno trascurati o forse sulla società in generale.
Qualcuno ha detto che “i bambini senza amore diventano adulti pieni di odio”. Naturalmente milioni di genitori fanno del loro meglio perché i loro figli si sentano voluti e amati. Non si limitano a dirlo, ma lo dimostrano prestando ai figli la cura amorevole e l’attenzione che ogni bambino merita. Comunque i problemi rimangono, problemi che chiaramente i singoli genitori non possono risolvere. Agenzie che si occupano di adozioni, orfanotrofi, villaggi Sos, Unicef e organizzazioni o gruppi simili agiscono a buon fine nel cercare di dare sostegno ai bambini derelitti. Ma nessuno può negare che questi bambini sono una realtà. Per quanto vogliano fare, spesso sono impotenti e
non riescono a sostituire l’amore di entrambi i genitori di cui il bambino ha bisogno.
Vincenzo Vanacore
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