Enrico Maria Amore, ex centrocampista della Juve Stabia e della Turris, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live”.
Amore: “Nel derby con la Turris le motivazioni faranno la differenza”
Enrico Maria Amore, ex centrocampista sia della Juve Stabia che della Turris, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live” che va in onda ogni giovedì dalle ore 21 in diretta sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live”.
Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it
“La Juve Stabia e la Turris rappresentano la fine e l’inizio della mia carriera, racchiudono tutta la mia storia calcistica. Sicuramente sarà un derby importante e ricco di agonismo, che non arriva da circa 20 anni. Ricordo di averlo giocato con la Turris, sarà una partita dove conteranno le motivazioni dei giocatori e la differenza la potranno fare solo loro. Un derby sentito dalle due tifoserie e il fatto di non poter vivere queste partite così importanti e calorose con il pubblico sugli spalti sarà il peccato più grande. Quello che stiamo vivendo è un campionato totalmente diverso e strano rispetto a quelli a cui siamo abituati.
Quello che è successo a me è stato qualcosa di non paragonabile alla situazione attuale, la pressione era molto alta all’epoca. Io sono retrocesso dalla C1 alla C2 e la cosa più semplice era di andar via. Invece per una questione mia personale, non avendo potuto dare dimostrazione delle mie qualità per un problema al ginocchio sono voluto a tutti i costi rimanere non per il discorso economico o per una rivincita ma per orgoglio personale. Decisi di farlo e posso garantirvi che non parlavo minimamente di soldi. Era solo una questione di motivazioni.
Faccio i complimenti al settore giovanile della Juve Stabia. In qualche modo seguo anche il settore giovanile e so che stanno facendo molto bene. C’è una persona a me molto cara come il responsabile Saby Mainolfi. Ci sono molti giovani interessanti come Guarracino che era negli Allievi, Oliva e lo stesso Todisco, poi passato al Torino. Grande merito agli allenatori che lavorano da anni in sintonia con il responsabile Mainolfi e che stanno ottenendo davvero ottimi risultati. Non è da tutti curare il settore giovanile come lo fanno alla Juve Stabia, e il grande merito va a Mainolfi e a tutti i suoi collaboratori che saluto tutti.
Adesso i social la fanno da padrone e qualsiasi cosa viene enfatizzata da essi. E’ cambiato praticamente tutto. Sono cambiati i tempi, il calcio e il modo di pensare. I calciatori anch’essi sono cambiati e la retrocessione dello scorso anno con la mia non si possono paragonare. Le mie lacrime alla fine quando, ottenuta la promozione, scappai nello spogliatoio e proprio in quel momento davanti alla porta chiusa capii che per me era finita la mia carriera perchè avevo raggiunto l’apice dello stress che non era minimamente paragonabile allo stress attuale. Con questo non voglio dire che oggi sia di più o meno ma era semplicemente diverso. Il livello del campionato attualmente si è abbassato notevolmente. Ci sono tanti giovani e noto una certa mancanza di qualità nelle rose.
Il campionato che sta affrontando la Turris nessuno se lo aspettava, è la classica sorpresa della neopromossa che ha cominciato bene le prime partite e appena ottieni dei risultati buoni tutto diventa più semplice anche perchè molti calciatori sono degli esordienti in lega pro e la storia insegna che quando sei agli esordi metti il massimo impegno. Per quanto riguarda la Juve Stabia, è stata costruita molto velocemente a causa del poco tempo a disposizione. Nonostante ciò penso che stia facendo la sua parte in un campionato difficile dove non c’è mai un risultato sicuro a causa del momento storico che stiamo vivendo”.
a cura di Giuseppe Rapesta