A
mnésia, la droga della camorra che si è diffusa in tutta la Penisola da Nord a Sud ed i cui effetti sono oltremodo dannosi per il cervello
Amnésia, la droga della camorra: dalla Campania, al Piemonte, alla Sicilia
Amnésia, come il titolo del film del regista Gabriele Salvatores, oppure come una nota discoteca di Ibiza, ma con la sostanziale differenza che questa di cui ci si occupa è una potente manipolazione della classica marijuana, realizzata e smerciata dalla camorra. Il suo spaccio sarebbe iniziato nel 2012, ma è dal 2015, con i primi casi segnalati a Napoli di giovanissimi consumatori con gravi danni cerebrali che si inizia ad averne una pubblica conoscenza.
La camorra aveva chimicamente trovato il modo di trasformare della marijuana di pessima qualità, trattandola con metadone, eroina, solventi e acidi delle batterie delle auto, in una potente droga dagli effetti oltremodo dannosi per la mente.
Una dose costa pochissimo, intorno ai cinque euro e per questo si sta diffondendo specialmente tra i giovanissimi che la scambiano per semplice marijuana. Invece i princìpi attivi della presunta erba sono quasi del tutto inesistenti. Le gocce di metadone ed eroina spruzzate sulle foglie essiccate creano un cocktail micidiale e altamente tossico che rischia di provocare effetti neurologici irreversibili. È in grado di creare una rapidissima dipendenza in chiunque la assuma. Tanto che la strategia delle mafie pare sia di porla ciclicamente sul mercato pressoché gratis al fine di assuefare più potenziali acquirenti possibili. E senza dover essere un medico o un chimico, è facile dedurre che l’acido di batteria bene non può fare.
Si noti bene, questa droga della camorra non ha nulla a che vedere con la Amnesia Haz dei Coffeeshop di Amsterdam, i cui fiori sono ricavati da una pianta prodotta nelle montagne dell’Atlante del Marocco.
Da quanto riferito dagli assuntori, soprattutto ragazzi che l’hanno provata, Amnésia scatena pure attacchi di panico e ansia, deficit di concentrazione e paranoia. Purtroppo aggiungono i fruitori, quasi in uno stato assuefatto e delirante “Ti fa scordare tutti i guai” oppure “In quel momento però stai bene, stai in un altro mondo”. Quell’altro mondo dal quale il cervello prima e il corpo dopo, spesso non ritornano più. Vedo da anni due persone che quando giovani erano due ragazzoni. Oggi sembrano zombi che camminano.
Amnésia è considerata la più pericolosa tra le varie droghe bio-chimiche. Poi ci sono: la Blue dream (incrocio tra mirtillo e cannabis noto per il suo sapore dolce e pungente, il cui effetto di rilassamento muscolare ed eliminazione del dolore dura circa 3 ore); l’Og kush (proveniente dalla California del Nord e in voga fra rapper e star di Hollywood, si caratterizza per un aroma forte); la Lemon juice express (una varietà auto fiorente che sa di pino e limone); la Moby Dick (una delle più diffuse a livello mondiale); la Kash-cheese (pianta di cannabis dall’odore pungente nata nel Regno unito e diffusasi in tutto il mondo).“
Dietro tutti questi nomi accattivanti si celano delle varietà di cannabis geneticamente modificate o trattate con additivi chimici dai laboratori clandestini delle varie mafie, native e d’importazione. Stupefacenti il cui consumo si starebbe diffondendo anche fra professionisti, universitari e studenti delle scuole superiori.
Come si è detto, era già dal 2012 che le Forze dell’Ordine avevano rilevato la presenza sul mercato di questa nuova droga della camorra chiamata Amnésia.
Nel luglio del 2012 i Carabinieri di Napoli arrestarono ventidue persone, tra i quali un noto cantante, con l’accusa di spaccio di droga, tra cui l’Amnésia.
Nel giugno del 2013 altri sessantuno arresti a Viterbo nel Lazio insieme ad una partita di Amnésia. Inizialmente i giornali riportarono erroneamente che si trattava di una “pericolosa” varietà di marijuana “geneticamente modificata”. Era invece la nuova forma di bio-metanfetamina. Delle metanfetamine ci siamo occupati in un articolo di qualche anno addietro “29 luglio 2017 Gli ARTIGLI di Meth (la potente droga di casa)”.
Da allora la camorra, con accordi tra le varie mafie nazionali e immigrate, nonché delinquenze regionali e locali (anche condominiali) ha diffuso la Amnésia in tutta la Nazione con chiari guadagni stratosferici.
Luglio 2015, i quotidiani della Campania riportavano la notizia di tre ragazzi napoletani che erano finiti in ospedale dopo aver fumato un nuovo genere di “erba” analoga alla marijuana ma dagli effetti micidiali. Era Amnésia, una nuova droga fatta di marijuana mescolata con altre sostanze chimiche, prodotta e venduta dalla Camorra. Quel caso fece sapere all’opinione pubblica che c’era sul mercato una nuova droga con effetti devastanti. I tre giovani erano una di sedici anni, uno di diciotto e un terzo di diciannove anni. Dopo aver fumato la droga i due ragazzi avevano subito come una perdita di memoria, disturbi dell’attenzione e della concentrazione, attacchi d’ansia aggiunti ad alcuni episodi di farneticazione. Il caso più grave fu quello della sedicenne che oltre ai sintomi manifestati dai suoi due amici, a distanza di una ventina di giorni dall’assunzione, non aveva ancora recuperato completamente le capacità motorie non riuscendo a camminare bene a causa degli effetti che questo tipo di droga ha sul cervello di chi la assume. Le esalazioni degli additivi usati su questo particolare tipo di droga infatti possono creare seri danni al cervello.
Nel dicembre 2015 i poliziotti della sezione Antidroga della Squadra mobile di Brindisi arrestarono dei giovanissimi pusher di sesso maschile e femminile che smerciavano Amnésia tra i coetanei.
Aprile 2019 i Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Latina nel Lazio, hanno arrestato un insospettabile 53enne, M.F. di Roma la cui perquisizione in casa ha fatto scoprire quasi un chilo di Amnésia.
18 settembre 2019, Trastevere a Roma, gli agenti del commissariato Prati, monitoravano gli spostamenti di un 42enne romano, noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia in materia di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti, in abiti civili, avevano seguito l’uomo all’interno della struttura ricettiva e, dopo aver perquisito la sua stanza, avevano trovato occultati in un trolley 1784,574 grammi di droga, confezionata in 18 panetti con l’effige di foglie di marijuana e la scritta “Amnesia”.
Dicembre 2019, i Carabinieri di Roma scoprono della marijuana-modificata con l’aggiunta di metadone, eroina e sostanze sintetiche capaci di far perdere la memoria. Uno studente calabrese residente a San Lorenzo nascondeva oltre tre chili e mezzo di erba «corretta» in un box auto. Le buste di cellophane stavano tutte in uno scatolone che i Carabinieri della stazione Piazza Bologna e della Compagnia Parioli avevano trovato nel locale utilizzato solo dal 23enne. Il giovane, originario di Locri (RC), fu posto ai domiciliari accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti. L’«Amnesia» non era l’unica sostanza che aveva, perché i militari dell’Arma gli hanno trovato anche una decine di dosi di cocaina, un etto di hashish e 145 pasticche di mdma (MET), potente allucinogeno a base sintetica particolarmente in voga fra i ragazzi, minorenni compresi, che devono sballarsi nei fine settimana in discoteca e nelle zone della movida.
Nel maggio 2020 in val di Susa in Piemonte, i Carabinieri della Compagnia di Susa a Sant’Antonino (TO) hanno arrestato un uomo italiano di 40 anni residente nel paese valsusino con un etto di droga di Amnésia oltre a bilancini e materiale per il confezionamento della sostanza.
Settembre 2020, a Torino, presso l’aeroporto di Caselle, nell’ambito di servizi di controllo antidroga del territorio i Carabinieri hanno arrestato per detenzione di droga 4 persone, tre italiani e un senegalese. Sequestrati oltre 2 kg di Amnèsia, trovata nell’auto di una coppia italiana, lui 34enne, lei 23enne.
Verona 2021, la questura di Verona lancia un allarme dopo avere sequestrato 6 chili di questa nuova droga, l’Amnésia, ad un uomo di 31 anni con precedenti penali che è stato arrestato.
Catania, febbraio 2021, un blitz antimafia della Squadra mobile di Catania e dello Sco (Servizio Centrale Operativo) ha portato in carcere 15 persone, azzerando i nuovi assetti del clan Cappello-Bonaccorsi (3 Febbraio 2021 Operazione antimafia, sgominato il clan Cappello-Bonaccorsi. Nel video l’uomo che spara ai gatti). Emergeva dal blitz che l’affare principale della cosca era il traffico di droga e particolarmente di Amnésia. Il canale di acquisto dell’amnesia sarebbe stato in questo caso la Spagna. Una conferma – secondo gli inquirenti – del canale di approvvigionamento iberico arrivava da una intercettazione del 28 novembre 2020. Una conversazione da cui si evinceva – dalla interpretazione degli investigatori – che è Lombardo jr a mantenere i contatti diretti con i narcotrafficanti, concordando costi d’acquisto e vendita. Il giovane boss faceva riferimento a “testa dell’acqua”, che sarebbe il principale punto di riferimento per la fornitura di amnesia. “Compare sono cose fatte nella serra dall’altra parte della Spagna lo compra a un euro e cinquanta… ancora non si sono fatti i conti che a Catania… ma chi sono loro…”, dice Salvuccio Jr u ciuraru parlando con uno dei “carusi” del gruppo criminale da lui diretto. E ancora: “Questa amnesia?… Pazzi quanto voglio bene a mio figlio pazziiii, compare quando accumuli duecento chili di amnesia li devi accumulare in sedici tipi di paesi e sei un mostro…. ma no trecento chili… non esiste mai al mondo…”. Da un’altra intercettazione, a dicembre accade qualcosa che mise in ansia Lombardo jr. Su instagram riceve una chiamata: lo informano che i suoi fornitori spagnoli sarebbero stati arrestati in un blitz. Seby Cavallaro era preoccupato perché stava aspettando un carico di droga già pagato profumatamente. Ben 150 mila euro. Un altro tassello di riscontro sulla specializzazione dei Cappello di Catania in spaccio di Amnésia lo fornisce il collaboratore di giustizia Salvatore Giarrizzo, affiliato agli Scalisi di Adrano. Che si sarebbe rifornito proprio da Lombardo jr. “Per quanto riguarda il traffico di amnesia – racconta – Salvuccio mi diceva che potevo rivolgermi direttamente a Seby che era socio con lui alla pari nel traffico”. Il boss catanese, più volte, si sarebbe recato in Spagna per chiudere gli affari. Il pentito racconta di una videochiamata con “Salvuccio che si trovava a Barcellona”.
L’opinione.
Mentre i nostri trasversali Politici se la cantano e se la sentono nei loro vari teatrini istituzionali e mediatici, l’Italia continua ad essere espugnata dalle criminalità organizzate e delinquenze locali, parallelamente, guarda caso, alla più massiccia e risaputa interiore corruzione legalizzata e mercimonio etico degli ultimi cinquant’anni nel sistema pubblico-politico-giuridico-burocratico e cosiddetta società civile, grondante di ingannevoli norme e affastellata giurisprudenza.