Sandro Ambrosi, ex attaccante di Juve Stabia e Catania, è intervenuto nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live”.
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La trasmissione va in onda ogni giovedì dalle 21 sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live” e sui nostri canali social Twitch e YouTube oltre che su VideoNola (canale 88 digitale terrestre).
Le dichiarazioni di Ambrosi sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“In casa le squadre avversarie vengono con altro atteggiamento al Menti, ci sono meno spazi. Ma la Juve Stabia, tolto il Bari che sta facendo un campionato di livello, reciterà un ruolo da protagonista. Cambieranno anche i numeri casalinghi da qui a poco.
L’importante è creare le occasioni. Magari dalle prossime gare si riuscirà a sbloccare prima la gara e si apriranno gli spazi per farne altri di gol.
La situazione del Catania la conosciamo. Ha rischiato di non iscriversi al campionato. C’è una crisi societaria che ha avuto effetti anche sulla squadra. La Juve Stabia potrebbe fare bottino pieno ma giocare al Cibali non è mai facile. Dipende dall’atteggiamento col quale la Juve Stabia scenderà in campo.
Il fatto che gente come Castaldo, come Evacuo stiano giocando ancora a grandi livelli la dice lunga sul livello della Lega Pro. Si tratta di grandissimi attaccanti ma da un certo anno in poi il campionato ha preso un declino verso il basso per motivi economici, di sostentamento per le società. E’ un indice del livello basso del nostro calcio in generale.
I tanti rigori sbagliati nel Girone C di Lega Pro? L’unico consiglio che mi sento di dare è che il rigore è un gesto tecnico che va allenato molto di più degli altri. Vedo gente che sa fare sovrapposizioni, ma il calcio ha regole certe. Chi segna, vince e certi gesti tecnici vanno allenati ogni giorno.
Eusepi ed Evacuo sono giocatori con caratteristiche molto simili. Ovviamente la squadra avrebbe un supporto diverso con loro insieme. Chiaramente però la scelta dipende anche dalla condizione fisica dei due. Sono scelte che possono avvenire ad inizio gara oppure a gara in corso.
I rigori? Io facevo un saltello e un ultimo passo lungo prima di calciare. Ma ogni venerdì ne tiravo 20-30 a fine allenamento. Tiravo anche spesso anche senza portiere solo per allenare il gesto tecnico quotidianamente. Ne sbagliai uno col Catania, uno con la Cavese e uno col Pisa. 3 rigori sbagliati su 71.
Nella Juve Stabia ho fatto un anno e mezzo in cui ho avuto grandi soddisfazioni. In C1 eravamo una delle squadre più forti. Poi le vicissitudini del presidente D’Arco portarono a smantellare quella squadra.
Nel Catania ho giocato solo una ventina di partite. Due tifoserie fantastiche che vivono il calcio quotidianamente al massimo livello.
Dalla A a scendere il livello qualitativo è sceso parecchio negli ultimi anni. Fabio Quagliarella conclude Ambrosi – a 40 anni fa ancora la differenza in Serie A”.
a cura di Natale Giusti.