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AMBIENTE Grande sciopero globale: tutti in piazza per salvare la Terra

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Ieri, venerdì 27 settembre 2019, oltre un milione di partecipanti in Italia al grande sciopero per dire basta ai cambiamenti climatici (VIDEO e FOTO)

AMBIENTE Grande sciopero globale: tutti in piazza per salvare la Terra

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eri 27 settembre, con cortei e manifestazioni in molti paesi del mondo, si è conclusa la “Week for future”, una settimana densa di iniziative per contrastare la crisi ambientale, per dire a gran voce basta ai cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di gas serra e allo sfruttamento scriteriato delle risorse.
Grande è stata la partecipazione al terzo sciopero globale sul clima, indetto da “Fridays for Future”: milioni di persone in tutto il mondo hanno gremito le piazze e sfilato per le strade delle città delle nazioni – oltre 150 – che hanno aderito all’iniziativa.
In Italia sono stati circa 1 ml i partecipanti, un’onda verde che ha invaso pacificamente le piazze e le strade di 160 città, mostrando striscioni e scandendo slogan. L’affluenza maggiore si è avuta a Roma, con oltre 200 mila presenze, a Milano, con 150 mila, e a Napoli, con oltre 100 mila manifestanti.

tutti in piazza per salvare la Terra, la piazza di Roma
Tutti in piazza per salvare la Terra, la piazza di Roma

Da Nord a Sud, una folla variegata e coloratissima, composta di lavoratori, casalinghe, pensionati, ma soprattutto di giovani studenti, ha testimoniato con la propria presenza quanto sia urgente intervenire per recuperare l’equilibrio ambientale, compromesso dallo sfruttamento scriteriato delle risorse.
Una manifestazione che ha unito anche gli esponenti dei maggiori partiti italiani che, messe temporaneamente da parte le divergenze, hanno sfilato a fianco dei ragazzi nella giornata conclusiva del Grande Sciopero per il clima.
La settimana di lotta ai cambiamenti climatici è iniziata a New York il 20 settembre scorso, con una grande marcia guidata da Greta Thunberg, l’attivista svedese di 16 anni, il cui esempio ha ispirato molte manifestazioni ambientaliste e che è arrivata a New York dopo due settimane di navigazione in barca a vela.
Il 21 settembre si è svolto poi, sempre a New York, lo “Youth Climate Summit” vertice dei giovani sul clima, con 500 ragazzi scelti dall’Onu tra i maggiori attivisti nella lotta contro i cambiamenti climatici.
A seguire, presso la sede dell’ONU, Il 23 settembre, il “Climate Action Summit”, vertice mondiale organizzato dal segretario generale, Antonio Guterres, tra vari capi di stato, attivisti e Ong, per invitare molti Paesi, primo fra tutti gli Stati Uniti, ad onorare gli Accordi di Parigi.
Tali Accordi, sottoscritti nel 2015 da 195 Paesi, impegnavano gli stati a mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale al di sotto di 2° C, e a ridurlo successivamente a 1,5° C., per contrastare lo scioglimento dei ghiacciai, fenomeno purtroppo già in atto con conseguenze gravissime sull’equilibrio ambientale.
Nel corso del Summit si sono raggiunti importanti risultati, come ha annunciato in un comunicato il segretario generale Guterres: «Sessantasei governi, 10 regioni, 102 città, 93 aziende e 12 investitori si sono impegnati nel raggiungere le zero emissioni nette di Co2 entro il 2050. L’emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla».
Ma, anche se  77 nuovi paesi hanno aderito all’Accordo di Parigi e c’è l’impegno di altri 68 a rivedere i loro piani climatici entro il 2020, ce ne sono altri come India, Cina e Turchia che, invece di ridurre, vogliono incrementare l’uso del carbone.
Per questo, sempre durante il “Climate Action Summit”, Greta Thunberg ha fatto un accorato appello alle grandi potenze, affinché capiscano quanto sia sciocco parlare in termini di crescita economica, quando c’è in gioco la sopravvivenza stessa della specie: “Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui parlate sono i soldi e le fiabe dell’eterna crescita economica – ha affermato Greta – Come osate? Per più di 30 anni la scienza è stata cristallina. Come osate continuare a distogliere lo sguardo e venire qui a dire che state facendo abbastanza quando la politica e le soluzioni necessarie non si vedono ancora?”
L’uso di fonti energetiche non rinnovabili sta portando il nostro pianeta alla distruzione, e il grande sciopero globale sul clima, indetto da “Fridays for Future” serve per far capire ai potenti della Terra quanto sia importante invertire la rotta verso lo sviluppo sostenibile.
Speriamo che le grandi potenze economiche si rendano conto che non si può più aspettare, che è necessario agire subito, passando dalle promesse non mantenute alle azioni concrete. Prima che sia troppo tardi.

Adelaide Cesarano

Video reportage e Fotogallery di Filomena Vollono, Redazione Stabiese

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