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a Polizia di Stato ferroviaria di Palermo durante un controllo alla stazione dei treni ha individuato due scafisti tunisini minorenni
La Polizia di Stato ferroviaria di Palermo, nel corso di controlli in ambito ferroviario avvenuti nell’area adiacente alla stazione centrale ferroviaria palermitana, ha proceduto all’identificazione di alcuni minori extracomunitari, intenti a prendere un pullman diretto a Roma, disponendo già dei relativi biglietti.
Il controllo di polizia, svolto secondo procedure e prassi conformi alla legge, non si è limitato alla identificazione dei sottoposti ma, grazie allo spirito di osservazione degli agenti, ha condotto ad esiti inattesi ed alla contestazione, nei confronti dei due minori, di gravi condotte penalmente rilevanti.
Dal controllo è, innanzitutto, emerso che i ragazzi si erano allontanati arbitrariamente dalla comunità a cui erano stati affidati.
È stato proprio in questa fase che gli agenti della Polizia Ferroviaria, insospettiti dalla particolare concentrazione riposta da uno dei minori nell’osservazione di un video dal suo telefonino, hanno effettuato accurati accertamenti delegati e coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo.
A seguito dei riscontri effettuati su alcuni filmati contenuti nel cellulare, i due ragazzi, di nazionalità tunisina, sarebbero stati individuati come gli scafisti di uno sbarco avvenuto a Lampedusa, lo scorso mese di agosto, nel corso del quale avrebbero trasbordato alcuni migranti, a bordo di un gommone.
Con l’ausilio di un interprete i minori hanno ammesso le loro responsabilità, affermando di essere gli organizzatori delle traversate.
Al termine delle indagini, i due sono stati sottoposti a fermo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e condotti, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, presso l’Istituto di Custodia di prima accoglienza del carcere “Malaspina”.
Il provvedimento di Fermo è stato convalidato dall’Autorita Giudiziaria competente ed è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere presso il medesimo istituto.
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