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a morte del giovanissimo Alessandro Cascone, il ragazzo di 13 anni, precipitato dalla finestra della sua casa la scorsa settimana, ha fermato la città di Gragnano per alcune ore e tutti si sono riuniti nel Chiostro di Sant’Agostino per dargli l’ultimo saluto e stringersi in un infinito e caloroso abbraccio intorno alla sua famiglia, in particolare ai suoi genitori Nello e Katia dilaniati dal dolore per la gravissima perdita del loro unico figlio.
Mercoledi 7 settembre 2022 è stato quindi il giorno del dolore e della riflessione.
Punti Chiave Articolo
- 1 La frase di Alessandro Cascone presente sul manifesto
- 2 Le parole dell’arcivescovo di Sorrento – Castellammare, Monsignore Francesco Alfano:
- 3 Gli amici di Alessandro
- 4 Alla fine, nel momento più difficile, quello del distacco, un lungo applauso.
- 5 Intanto proseguono le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata e da quella dei minori di Napoli.
La frase di Alessandro Cascone presente sul manifesto
“Gli angeli ti portano per mano per aiutarti a ricordare chi sei realmente quando ti perdi, e li trovi lungo il tuo cammino senza rendertene conto e hanno ali invisibili e ti insegnano a volare anche se hai un’ala sola”
Questa la frase di Alessandro Cascone, già presente sul manifesto , che è stata riletta dalla Sua professoressa che, come altri, ha dato testimonianza dell’affetto che lo legava a tutti e del bene che i Suoi compagni di classe, gli amici del basket e i docenti stessi gli volevano. “Averti avuto come alunno – ha detto, emozionata – per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci hai insegnato ad amare e a perdonare”.
Un sole rovente ma velato ha illuminato ieri la bara bianca del piccolo Alessandro Cascone dalla quale nessuno ha staccato gli occhi per tutta la durata della celebrazione accompagnata da applausi, voci che urlavano il suo nome, pianti e tanta commozione.
La comunità di Gragnano è attonita , si chiede il perché di tanto dolore e di tanta cattiveria e cerca di trovare una spiegazione ad una tragedia così assurda che, nelle parole dei sacerdoti, è un invito ad amarsi gli uni gli altri, ad aiutarsi nelle difficoltà e soprattutto a non essere egoisti.
Le parole dell’arcivescovo di Sorrento – Castellammare, Monsignore Francesco Alfano:
Il rito è stato presieduto dall’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, Francesco Alfano, che nell’omelia commentando le parole delle ‘Beatitudini’ del Vangelo di Luca ha detto: “Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che ci mettono l’uno contro l’altro”.
Tra le dolci e tristi note della colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso”, dell’ “Hallelujah” e di “River Flows in you” di Yiruma, suonate da un delicato pianoforte, toccanti le parole di don Paolo Anastasio, parroco della chiesa di Sant’Agostino.
Le ha indirizzate soprattutto ai coetanei di Alessandro Cascone che in questi giorni sono impegnati in un “campo di passaggio” sulle vette del monte Faito. Cosa va detto ai ragazzi? Cosa va insegnato loro?
“Tu sei amato”, tre semplici parole che, nella vita quotidiana e soprattutto nella nostra società , vanno ricordate continuamente agli adolescenti. Va ricordato loro di essere importanti, preziosi , unici come un diamante. La vita di ciascuno è unica al mondo ed ha un valore inestimabile; basterebbe ricordare solo questo ai giovani che si sentono smarriti per farsi che non accadano più episodi così tragici e assurdi come la storia di Alessandro Cascone.
E’ un lavoro che gli educatori hanno il compito di svolgere a scuola, in parrocchia, nelle associazioni sportive, sempre.
Gli amici di Alessandro
Un amico di Alessandro Cascone avrebbe voluto leggere una ‘intenzione’ della preghiera dei fedeli.
Si conoscevano da quando avevano tre anni, da quando erano all’asilo, ma non ha retto all’emozione.
La sua amica del cuore non riesce a trattenere le lacrime e a leggere il messaggio a lui indirizzato.
Tanti i ragazzi in preda ad un pianto disperato che hanno accarezzato a lungo quella bara bianca, provando il dolore del distacco.
A consolarli è stato lo stesso papà di Alessandro Cascone, seduto accanto alla moglie.
La scritta “Alessandro vive” era su uno striscione affisso all’interno del chiostro. Ad accogliere la salma, giunta dal cimitero di Castellammare dove ieri si è svolto l’esame medico legale sulla salma, il sindaco Nello D’Auria con la fascia tricolore.
Alla fine, nel momento più difficile, quello del distacco, un lungo applauso.
Poi la bara è uscita tra due ali di folla sulle note della canzone di Blanco “Finché non mi seppelliscono”, tra il lancio di palloncini bianchi e una scritta ‘Ale’ con il simbolo dell’infinito.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata e da quella dei minori di Napoli.
Tutti gli elementi finora raccolti fanno propendere gli inquirenti verso la pista del suicidio. Il prossimo passo va verso l’analisi dei contenuti delle chat trovate nei cellulari dei sei ragazzi indagati.
Ulteriori elementi, infine, emergeranno dall’esame medico legale sulla salma di Alessandro Cascone eseguito ieri.
Ma i risultati non saranno pronti prima di trenta giorni.
Tutto servirà a fare giustizia è vero, ma il dolore lancinante resta , e resterà per sempre quel vuoto incolmabile nella vita dei genitori di Alessandro Cascone, dei suoi amici, di coloro che lo hanno amato ma anche di tutti coloro che non hanno avuto il piacere di conoscerlo ma la cui storia lo fa sentire parte di noi e delle nostre vite.
Riposa in pace piccolo angelo!
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