Caputo aggredito a Poggioreale. Il procuratore Greco: “Attendiamo una relazione, ma non può parlarsi di linciaggio”
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n pugno al volto. Un’escoriazione all’occhio. Aggressione nel carcere napoletano di Poggioreale, subito stoppata, per il presunto assassino di Chicca. Altri detenuti, seppur indagati per analoghi reati di abusi, volevano “fare giustizia” a loro modo, dell’orribile omicidio di cui deve rispondere Raimondo Caputo, il 43enne arrestato già da quattro mesi ma al quale i carabinieri, venerdì scorso, avevano notificato la nuova ordinanza per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo detta Chicca, la bimba di sei anni violentata e scaraventata giù dall’ottavo piano del Parco Verde di Caivano, nel giugno del 2014.
Caputo, secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato aggredito nella cella al terzo piano del padiglione “Roma” del carcere di Poggioreale dai detenuti che con lui dividevano la stanza. In particolare, è certo che l’indagato, già sotto osservazione da parte degli agenti della polizia penitenziaria a scanso di “atti autolesionistici”, fosse stato non a caso destinato nella sezione “protetta” dei cosiddetti Sex offender, coloro che sono indagati per reati di natura sessuale. Una collocazione che, in teoria, avrebbe dovuto tenere Caputo al riparo da ritorsioni e attacchi che purtroppo vengono ritenuti prevedibili negli ambienti delle carceri, da sempre.
Sull’episodio dice a Repubblica il procuratore capo di Napoli Nord, Francesco Greco: “Non può definirsi un linciaggio. Abbiamo saputo che c’è stata una aggressione o un tentativo di aggressione fisica al detenuto, che peraltro era già in carcere da tempo per un’altra accusa di abusi su minore e quindi siamo in attesa di capire. Ma erano state compiute valutazioni in tal senso. Il reato, essendosi consumato a Poggioreale sarà ovviamente trattato dai colleghi della Procura di Napoli”.
Caputo, nelle ore immediatamente succesive all’episodio, è stato trasferito in una cella singola. “Non si tratta di un isolamento, in quanto misura punitiva – spiegano gli inquirenti – ma della collocazione in una cella singola”. Intanto continuano le indagini sui silenzi omertosi di chi sapeva e ha taciuto
vivicentro.it-sud-cronaca / Aggredito in carcere a Napoli l’uomo accusato di avere ucciso la piccola Fortuna CONCHITA SANNINO
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