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Aggredirono poliziotto, arrestati membri del ‘branco’

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Aggredirono poliziotto, arrestati membri del ‘branco’

Era il 26 giugno quando un poliziotto fu aggredito da una diversi soggetti mentre transitava sul lungomare di Mergellina a Napoli. A scaturire l’aggressione fu un diverbio scaturito per motivi di viabilità. Otto individuti arrivarono e con le loro moto e bloccarono la strada. Il poliziotto chiese di passare ma loro misero di traverso una moto bloccando ulteriormente la circolazione. L’agente in quel momento decise di qualificarsi e così inizia la violenza. Iniziano a colpirlo con calci, pugni, con il casco. Nel branco erano presenti anche due donne – una delle quali apparteneva al sodalizio criminale degli Amato-Pagano – che incitavano alla violenza cosi’: “E’ una guardia, uccidetelo“.

N

ella mattinata di oggi, la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei soggetti che aggredirono il poliziotto. A finire in manette sono: Maurizio Pomo, 43 anni,  secondo gli inquirenti il leader del gruppo e Donato Belardo, 22 anni: è quest’ultimo che ha colpito diverse volte con il casco e sottratto l’orologio al poliziotto. Mentre agli arresti domiciliari sono finiti Davide Savarese, 23 anni; Roberto Gervasio, 22 anni; Giovanni Raimondo Tubelli, 24 anni; Monica Amato, 29 anni; Giuseppe Pomo, 23 anni; Concetta Madonna, 42 anni.

Le attività investigative svolte dalla Squadra Mobile e  coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli hanno permesso di indvidurare i responsabili della brutale aggressione con l’utilizzo di un accurato screening dei numerosi veicoli presenti al momento e nel luogo dell’aggressione, tramite un’attenta valutazione delle dichiarazioni testimoniali delle persone presenti al momento del fatto e la visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona.

Le indaini hanno consetito anche di studiare le modalità con il “branco” agiva. Dai luoghi di residenza, in gruppo, si spostava in una delle zone della movida napoletana, per realizzare azioni efferate individuando le vittime.

Colpiata provvedimento restrittivo anche Amato Monica, figlia di Pagano Rosaria – esponente di rilievo dell’omonimo clan camorristico che comanda nella zona di Napoli nord e arrestata dalla Squadra Mobile lo scorso mese di gennaio nonché nipote di Amato Pietro, fratello del più noto Cesare, quest’ultimo capoclan dei cosiddetti “scissionisti” di Scampia.


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