La Compagnia della GdF di Taormina ha scoperto 29 proprietari tra cui 10 sconosciuti che affittavano senza dichiararlo o solo parzialmente.
Con l’operazione “OCCULTA LOCATIO” i finanzieri del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito dell’azione a tutela delle entrate per il contrasto dell’evasione fiscale, a valle di un mirato piano di intensificazione dei controlli nell’area jonica della provincia peloritana, hanno scoperto l’evasione al Fisco di oltre 1 milione di euro, individuando ventinove proprietari che concedevano in locazione a terzi altrettanti immobili, senza correttamente dichiarare, in tutto o in parte, i relativi affitti percepiti.
In una zona ad elevatissima vocazione turistica e commerciale, come quella che si estende lungo la riviera ionica, è costante l’azione della Guardia di Finanza nella ricerca e repressione di uno dei fenomeni evasivi più diffusi sul territorio che, annualmente, specie nel periodo estivo, infligge un duro colpo all’economia legale, in special modo nel comparto turistico ricettivo.
L’operazione scaturisce da una complessa attività d’intelligence in materia di entrate, eseguita dai militari della Compagnia di Taormina e coordinata dal Gruppo delle Fiamme Gialle di Messina, che ha portato all’importante emersione del citato danno per le casse dell’erario, per oltre 1 milione di euro per redditi dei fabbricati non dichiarati, nonché ad accertare l’omesso versamento di quasi 60 mila euro di imposta di registro.
Più in particolare, le indagini esperite, che si inquadrano nell’ambito delle generali funzioni attribuite alla Guardia di Finanza ai fini della ricerca, prevenzione e repressione delle violazioni in materia di entrate dello Stato, traggono origine da una dettagliata mappatura dei fabbricati ad uso commerciale siti nell’ampio comprensorio nella Riviera Jonica messinese che da Giardini Naxos arriva sino a Scaletta Zanclea. Da qui, quindi, successivamente, la puntuale analisi effettuata dai Finanzieri taorminesi, frutto dell’incrocio delle informazioni ricavate dall’Agenzia del Territorio e dalle risposte fornite a specifici questionari sottoposti ai conduttori degli immobili.
Nel merito, emergeva come i proprietari di diversi fabbricati adibiti a locali commerciali, ovvero a strutture ricettive, si fossero accordati con i vari inquilini tramite una semplice stipula verbale o mediante scrittura privata, senza tuttavia mai registrare alcun contratto all’Agenzia delle Entrate.
In altri casi, altrettanto frequenti, invece, il contratto è stato registrato per importi notevolmente più bassi rispetto a quelli effettivamente pattuiti come canone annuale. Tutto questo ha consentito, da una parte, uno “sconto” (peraltro di modesta entità) applicato al conduttore sul canone mensile/annuale da corrispondere, dall’altra, per il proprietario, il mancato versamento dell’imposta di registro e del pagamento dell’imposta sui redditi percepiti dalla riscossione del canone di locazione, con un considerevole risparmio in termini di tassazione diretta.
Ma vi è di più. Nell’ambito dell’odierna attività, le Fiamme Gialle di Taormina hanno anche individuato, tra le posizioni controllate, ben 10 soggetti che erano totalmente sconosciuti al Fisco, in quanto non hanno mai presentato dichiarazioni dei redditi negli ultimi anni, risultando così evasori totali.
A conclusione delle attività, dunque, tutte le posizioni controllate sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate di Messina per il concreto recupero delle imposte evase e per la contestuale regolarizzazione o registrazione dei contratti di locazione in essere.
Il piano di interventi testimonia, ancora una volta, la costante attenzione della Guardia di Finanza di Messina per la tutela della sana imprenditoria e dell’equità fiscale. Prevenire e reprimere gli illeciti tributari, oltre a salvaguardare le casse dello Stato, protegge il sistema economico sano dalla concorrenza sleale di chi non partecipa, come dovrebbe, alle spese pubbliche, traendone ingiustificati profitti.
L’opinione.
D
a queste pagine si è anche segnalato l’annoso e diffuso sistema degli affitti in nero, attraverso il quale non si pagano in parte neppure le imposte e le tasse, poiché gli immobili risultano addirittura ufficialmente sfitti o con un canone minimo, producendo così un reddito personale irrisorio o anche inesistente tanto da essere alcuni tenuti con gli allacci di energia elettrica e acqua ufficialmente staccati, mentre al contrario non solo gli immobili sono di tutta evidenza abitati o in uso (tranne per chi non deve o può vedere a cominciare dai locali Comuni, Polizie Municipali, ecc.) ma sono a volte anche notoriamente collegati ad altri immobili per le utenze se non addirittura abusivamente a quelle pubbliche.
Dietro tutto questo c’è la risaputa, ATAVICA, QUANTO DISSIMULATA, CORRUZIONE DEL SISTEMA PUBBLICO-POLITICO ITALIANO E SICILIANO, nonché pure giuridico e professionale, ove basta trovare il posto e la persona giusta a cui pagare la mazzetta (o rendere il favore) per non avere controlli e fare ciò che si vuole, irridendo anche gli altri “babbi” concittadini poiché ligi. Evidentemente il (seppure in parte) rinnovamento nei vertici delle Forze dell’Ordine locali come di recente avvenuto – avvicendamento che dovrebbe essere esteso a tutti (nessuno esente nello Stato) almeno ogni dieci anni – ha giovato per far saltare il generale clima di connivenza seppure nella fattispecie solo a livello comprensoriale.
La corruzione interiore – anche legalizzatasi mediante affastellate leggi già ingannevoli all’origine, deliberate palesemente da incancreniti quanto traviati Governi e Parlamenti, Nazionali e Regionali, trasversalmente ammorbati e tutt’ora da noto mercimonio e anche tronfiaggine, insieme, a detta di molti, a certe Istituzioni e burocrazie infiltrate da correnti, ideologie, logge, confraternite, lobby, interessi, tangenti e persino mafie – ha quasi civilmente affossato la Nazione, appestando anche l’etica sociale di noi cittadini e minando il basilare senso civico per il raggiungimento di fini e interessi comuni. COME SE NE ESCE ?
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