Un gruppo di adolescenti ha aggredito ieri notte un sacerdote di Mazara de Vallo e il fratello poiché li avevano rimproverati.
Un gruppo di adolescenti, come un branco, ha aggredito ieri notte un sacerdote di Mazara de Vallo e il fratello. Le vittime avevano rimproverato i ragazzini che urlavano e facevano chiasso in strada.
Il prete, don Antonino Favata, cappellano dell’ospedale Abele Ajello, non ha riportato ferite rilevanti, mentre il fratello ha diverse escoriazioni, entrambi sono andati al pronto soccorso e poi dai Carabinieri per sporgere denuncia.
“Ennesimo fine settimana da incubo in pieno centro storico, nella via San Giovanni, a due passi dal lungomare. Teatro della barbarie: ‘lu curtigghiu di lu n’fernu’” Ha scritto Don Antonino che poi ha aggiunto i dettagli “Un gruppo di 12-15enni, dopo essere stati invitati ad andare via perché facevano schiamazzi ed altro, aggrediscono mio fratello pestandolo in maniera feroce e continua, scaraventandolo a terra. Mi precipito fuori per cercare di sedare la rissa ma nel frattempo il branco aveva chiamato aiuto: in circa 15 ragazzi hanno continuato a prendere a calci e pugni mio fratello e me in maniera feroce ed incontrollata. Abbiamo chiamato i carabinieri. Adesso siamo al Pronto Soccorso. Mi auguro che la polizia municipale e tutte le forze dell’ordine intensifichino i controlli e che le “mele marce” siano identificate”.
L’opinione.
La legge deve seguire il suo corso. Anzi le norme dovrebbero anche essere più severe e allo stesso tempo propagandate e illustrate in modo continuo, a scuola e sui media quanto meno pubblici, affinché le si apprenda insieme ai rispettivi effetti penali e civili, così da sviluppare gradualmente pure un sano timore nei loro confronti e rispettivi effetti. Ma i nostri adolescenti non nascono così violenti. Da queste pagine lo si scrive da parecchio tempo “La colpa non può essere solo dei giovani”. Tanti/e riempiono la bocca, le pagine dei social, gli articoli di giornale, le passerelle, i dibattiti, gli eventi occasionali, i progetti scolastici, le trasmissioni televisive, i convegni, i social, talk show, ecc. di pedagogia, socialità, civiltà, democrazia, coesioni, tolleranza, disagio giovanile, lotta alla corruzione, alla mafia e alla devianza in generale, mentre poi, direi gli stessi o analoghi protagonisti, nel complesso Stato italiano, da anni e di tutta evidenza, nei fatti hanno e stanno ancora trascurando se on pure ignorando, quanto sia estremamente importante la continua e concreta formazione, informazione umana, civile e anche scientifica, durante la crescita quotidiana dei nostri ragazzi. A questa accidia politico-istituzionale ormai pressoché culturale, si aggiunga che, per certo interessato e venale sistema politico-economico-mediatico, meno formati e informati e più insipienti e divaganti se non anche sballati, siamo un po’ tutti, meglio si viene controllati e veicolati e specialmente i ragazzi che non hanno ancora sviluppato qualche filtro protettivo dato almeno dall’esperienza. E se ci si aspetta che improvvisamente e in modo connaturato, i nostri giovani abbiano una autonoma e persino improvvisa mutazione cerebrale, come succede nei film o trovino civilmente da soli le soluzioni esistenziali ed economiche, come ci raccontiamo da secoli, allora siamo solo all’inizio di vari problemi. Tarzan è un romanzo, una fantasia, un film, in quanto nella realtà, casi come quelli, non si sono potuti più recuperare una volta che il cervello si è strutturato. Ancora neanche la scienza del 21° secolo sembra sia arrivata a fare questo. I nostri ragazzi non nascono come a volte li si dipinge, sono in generale gli adulti, ipocriti, retorici, fannulloni, indolenti, arroganti, prevaricatori, anacronistici, distratti, corrotti, feudali, sprezzanti e ingordi, specialmente nel sistema pubblico-politico, che purtroppo da anni sono il loro peggiore e imputridito modello. A ciò si aggiungano pure altri esempi sociali vari e sparsi, di violenza e criminalità, Se non si ri-comincia quanto meno con le nuove generazioni, e ci vorranno anni, andrà sempre peggio. E nessuno in genere nella Storia umana ha mai compreso per tempo quando si era arrivati alla soglia di non ritorno. Di solito l’hanno individuata solo i posteri.
N
ella foto di copertina in parte il capo visibilmente tumefatto di don Antonino. Immagine tratta dalla gruppo Facebook <Cappella “Gesù confido in Te”>.
Adduso Sebastiano
Lascia un commento