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Castellammare di Stabia

Acireale (Ct), era ai domiciliari e spacciava dalla finestra. Posto ai domiciliari

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Arrestato dai CC di Acireale in flagranza di reato poiché spacciava sostanze stupefacenti. Una sentenza: scorta personale da Covid.

I Carabinieri di Acireale, comune del catanese, hanno arrestato Salvatore Rapisarda, 29 anni, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri durante il servizio, vedendo il predetto affacciato ad una finestra che effettuava degli strani movimenti unitamente ad altri soggetti, sono riusciti a fermare un acquirente (segnalato all’U.T.G. di Catania) che aveva appena acquistato una dose da 0,2 grammi di cocaina.

All’esito dell’attività i militari hanno sottoposto a perquisizione l’abitazione del Rapisarda sottoponendo a sequestro 1 grammo di marijuana, occultato su di un pensile della cucina, e 1.750,00 Euro, ritenuti provento dell’attività illecita.

C

onvalidato l’arresto, Salvatore Rapisarda è stato nuovamente relegato presso la propria abitazione in regime di domiciliari.

Una recente sentenza poco prima di Natale del Tribunale di Brescia.

Una coppia di tossicodipendenti padovani (lui 44 anni, lei 53) incappati in un controllo delle Forze dell’Ordine erano stati bloccati in autostrada A4 all’altezza di Palazzolo, in provincia di Brescia.

Nella loro auto era stato trovato un etto di eroina. Ovviamente era scattato l’arresto, con l’accusa di spaccio di droga.

Il Giudice per le Indagini Preliminari li ha scarcerati poiché, in periodo di Covid, i due, difesi dall’avvocato Luca Broli, non sono stati ritenuti spacciatori bensì consumatori.

“È persuasivo – scrive il Gip – che essi decidessero di incrementare la loro disponibilità per evitare di rimanere sforniti in un momento storico in cui è difficile spostarsi alla ricerca di spacciatori”.

Spiega ancora il Magistrato “in quanto consumatori accaniti volevano crearsi una riserva di stupefacente adeguata non solo per le prossime festività natalizie, ma anche per ogni evenienza, tenuto conto delle probabili restrizioni alla circolazione legate all’emergenza sanitaria in corso”.

Aggiunge il Giudice “Non erano stati raccolti elementi dei telefoni mobili dei due fermati e nemmeno verbalizzate sommarie informazioni su un eventuale circuito di rivendita al dettaglio nei luoghi di abituale dimora”.

Adduso Sebastiano

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