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Castellammare di Stabia

Imprese: accordo Unimpresa e Confintesa sulle relazioni sindacali

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Un patto  Unimpresa e Confintesa per il futuro dei lavoratori e delle micro, piccole e medie imprese.

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razie al potenziamento di relazioni industriali condivise e partecipate, con un nuovo sistema bilaterale nazionale e territoriale confederale delle pmi. Affrontare i temi rinviati dalla contrattazione nazionale e decentrata oltre che dalle leggi in vigore. Erogare servizi e prestazioni certe, esigibili e qualitative per i lavoratori e le aziende del mondo delle micro, piccole e medie imprese. Questi gli obiettivi principali dell’accordo interconfederale presentato oggi a Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli) presso la sala Convegno di Unimpresa (Unione nazionale di imprese) e Confintesa (Confederazione Intesa per l’Autonomia sindacale). L’accordo è stato firmato dal presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, e dal segretario generale di Confintesa, Francesco Prudenzano.

L’intesa siglata da Unimpresa e Confintesa prevede, tra altro, la creazione di una commissione paritetica per definire regole condivise sul meccanismo delle relazioni industriali e contrattuali e del sistema bilaterale (nazionale e territoriale) delle micro, piccole e medie imprese oltre che per definire le modalità di erogazione di prestazioni e servizi alle aziende associate e ai lavoratori.

È stato costituito un ente bilaterale nazionale (Ebinforma) per la predisposizione dei contratti tipo delle micro, piccole e medie imprese nei settori tra cui artigianato, agricoltura, commercio, industria, turismo, servizi, pesca, nautica, costruzione, trasporti. È stato pure costituito un ente bilaterale nazionale (EbinWelfare) per il settore socio sanitario assistenziale educativo con la sottoscrizione dei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl).

L’accordo include la nascita di un Osservatorio nazionale sullo stato delle micro piccole e medie imprese, sul mercato del lavoro e della formazione professionale e sul welfare aziendale composto da esperti in materia, da economisti e universitari. Nella stessa occasione sono sono stati firmati vari  protocolli: anzitutto sulla sicurezza nel lavoro così come previsto dal decreto legislativo 81 del 2008, e sull’apprendistato, così come previsto dal decreto legislativo 81 del 2005 (articoli 43 e 45). Altri protocolli, poi, sono stati sottoscritti per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), sulla riforma degli assetti contrattuali, per la disciplina del lavoro temporaneo, per la disciplina dei minimi contrattuali, per l’erogazione dei premi di produttività.

L’accordo generale si incardina nel contratto collettivo nazionale di lavoro, al quale resta affidata la definizione del quadro dei trattamenti sia economici minimi e che normativi di tutti i lavoratori. Verranno definite regole condivise volte a favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di secondo livello. Obiettivo è favorire l’occupabilità e la valorizzazione delle risorse umane, gestire gli elementi di flessibilità contrattuale, prevenire e gestire momenti di crisi, sostenere nuovi investimenti economici ed avvio di attività, favorire forme di partecipazione dei lavoratori, incentivare il conseguimento di obbiettivi concordati di produttività, redditività, qualità, efficienza e definire intese, impegnative per le parti, in ogni materia secondo le previsioni dal contratto collettivo o dalla legge. Verrà valorizzata la contrattazione individuale garantendo le opportune procedure di tutela e di assistenza del lavoratore.

“La crisi e la profonda recessione hanno segnato l’economia italiana e abbiamo bisogno di strumenti nuovi per dare futuro al nostro Paese. Quello di oggi è un accordo importante, col quale vogliamo dare il giusto peso e riconoscimento al mondo delle micro, piccole e medie imprese e ai suoi lavoratori. Ma vogliamo soprattutto dare futuro ai lavoratori e alle aziende che ancora credono nella crescita dell’economia italiana. L’obiettivo è agevolare la competitività, la produttività, delle imprese, l’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane. Il patto firmato con Confintesa prende le mosse dalla consapevolezza che le nuove sfide sollecitano una visione comune e una convergenza di interessi tra imprese e lavoratori “commenta il presidente di Unimpresa,  Giovanna Ferrara.

“E’ fondamentale che i lavoratori siano coinvolti nelle scelte strategiche dell’azienda, anche per evitare conduzioni manageriali non condivisibili o allegre che trovano soluzione comode con la cassa integrazione, con il licenziamento, con la sottrazione di grandi capitali, con l’indebitamento dei piccoli risparmiatori, con lo spostamento della produzione dove la manodopera costa poco, i regimi sono amici e il sindacato inesistente. A nostro avviso, il profitto non può né deve essere il solo elemento correlato al capitale ma tutto deve tendere a un nuovo e radicale processo di umanizzazione dell’economia.Per questi motivi abbiamo intrapreso un dialogo comune con Unimpresa, confidando di poter stabilire dei precedenti utili e emulabili da altre parti del tessuto imprenditoriale e del mondo del lavoro“ commenta il segretario generale di Confintesa, Francesco Prudenzano.

 

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