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l Mattino.it racconta la drammatica situazione che è costretta a vivere una famiglia di Torre del greco insieme alla sua bimba di 3 anni.
Il capofamiglia si è ritrovata all’improvviso senza possibilità economiche dopo aver perso il lavoro non avendo introiti, insieme alla sua famiglia sono stati sfrattati e quindi costretti a dormire in macchina.
Il calvario della famiglia campana inizia quando cinque anni addietro la madre N. M. dopo aver lavorato per 18 anni come domestica per la famiglia il cui capo famiglia è il fondatore della Deiulemar, fu licenziata per il fallimento della compagnia dell’imprenditore.
Da quel momento per la famiglia di Torre del Greco tutto è andato storto, cercando di resistere al crollo finanziario hanno cercato di mantenere la figlioletta di 3 anni con qualsiasi lavoretto utile al sostentamento di tutti i componenti della famiglia.
Nel febbraio del 2018 i membri della famiglia della signora M. vengono sfrattati e ritrovandosi senza casa avevano deciso di occupare abusivamente una casa popolare, ma la settimana scorsa la Procura di Torre Annunziata ha ordinato lo sfratto della famiglia, che si è vista costretta a dormire in auto, parcheggiando la macchina presso gli spazi degli uffici comunali della cittadina.
«Ho lavorato a lungo per Lembo, ero una persona di fiducia e in 18 anni li ho anche seguiti in tutto il mondo, da Dubai al Giappone. Per i primi due anni mi hanno messa in regola, perché prima lavoravo in nero e temevano i controlli della finanza» – spiega Nunzia – «Poi, nel 2015, mi hanno licenziato con una piccola liquidazione, ma ho perso anche 5mila euro che avevo affidato a loro. Non ho più nulla e ci hanno buttato in mezzo alla strada».
Stavamo cercando di metterci in regola con l’Istituto Autonomo Case Popolari, volevamo chiedere di pagare una piccola quota d’affitto ma ci hanno buttato fuori da un giorno all’altro. Non chiediamo soldi, ma solo un alloggio: c’è una bimba piccola che non può vivere questi traumi, qualcuno ci aiuti».
I cittadini insieme alle associazioni hanno lanciato un appello al Comune di Torre del Greco per trovare insieme una celere soluzione. Michele, il compagno di Nunzia, ha spiegato: «Stavamo cercando di metterci in regola con l’Istituto Autonomo Case Popolari, volevamo chiedere di pagare una piccola quota d’affitto ma ci hanno buttato fuori da un giorno all’altro. Non chiediamo soldi, ma solo un alloggio: c’è una bimba piccola che non può vivere questi traumi, qualcuno ci aiuti».
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