Nel palazzo lo chiamavano il siciliano. Aveva liti con i vicini. Era stato denunciato dal condomino che oggi ha accoltellato nel parco.
L’ha ucciso al parco, dopo una lite, accoltellandolo e poi si è costituito. La vittima è stata uccisa questa mattina mentre portava il cane a spasso nel parco cittadino Fornace Manzocchi, quartiere Vigne di Cesena, comune della provincia di Forlì-Cesena, in Emilia-Romagna.
Le liti tra vicini andavano avanti da anni, per motivi futili, antipatie, incomprensioni, questioni legate ai cani. Sarebbero queste le ragioni dietro l’omicidio. La vittima, Davide Calbucci, 49 anni, operaio, è stato più volte accoltellato da un uomo che abita nel suo stesso palazzo, Giuseppe Di Giacomo, pensionato 65enne, di origini siciliane e qualche piccolo precedente (piuttosto datato) per reati contro la persona.
La Polizia di Stato di Cesena non ha messo molto a identificare il possibile assassino. Ma mentre gli agenti del Commissariato di Cesena facevano irruzione nel suo appartamento, lui si era già presentato al carcere di Forlì, dove avrebbe reso dichiarazioni con le quali si è accusato del delitto.
Nel palazzo di via Casali, dove vivevano entrambi, tutti sapevano di quelle liti. GiĂ nel 2016, ha accertato la polizia, Di Giacomo aveva denunciato Calbucci per diffamazione e poi, qualche tempo dopo, alcuni condomini avevano presentato due esposti contro il 65enne. Ma le liti, invece di fermarsi, erano proseguite.
Questa mattina, attorno alle 9, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, anche grazie alla collaborazione di due testimoni, Calbucci si trovava nel parco insieme ai suoi cani quando si è imbattuto nel vicino di casa, in bici, anche lui col cane. Non è ancora chiaro se si fossero dati un appuntamento, certo è che tra i due è scoppiata una lite, hanno cominciato a picchiarsi e poi Di Giacomo avrebbe estratto un coltello, colpendo più volte il 49enne, senza lasciargli scampo.
Subito dopo è fuggito. La Polizia dopo essere arrivata sul posto ha raccolto le prime informazioni e si è diretta immediatamente a casa del 65enne, che si trova al piano di sotto rispetto a quella della vittima: dentro, però, non c’era nessuno e così gli agenti hanno buttato giù la porta. Una condomina ha riferito ai poliziotti di aver sentito qualcuno entrare in casa e poi riuscire in fretta e furia poco dopo.
Durante il sopralluogo sono stati trovati dei vestiti sporchi di sangue e di terriccio, e mentre l’allarme per rintracciare il sospettato era già scattato è arrivata una telefonata dal carcere di Forlì, dove Di Giacomo si era appena costituito, condotto dalla compagna.
La Pm Laura Brunelli, titolare dell’indagine, ha sentito il 65enne e l’interrogatorio si è concluso nel primo pomeriggio. A quanto si apprende sarà sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio.
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