Dopo l’arresto del pericoloso latitante della ‘Ndrangheta Domenico Romeo, avvenuto nel 2020, arrivano altri 5 arresti per favoreggiamento. VIDEO
5 arresti per favoreggiamento della latitanza di Domenico Romeo – VIDEO
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seguita stamani, l’Ordinanza di applicazione di 5 misure cautelari, emesse dal Tribunale di Reggio Calabria ai danni di coloro che hanno aiutato Domenico Romeo a nascondersi, dopo la condanna, fino all’arresto. Il latitante Romeo, cl.’80, rintracciato e arrestato lo scorso Febbraio 2020, dopo mesi di ricerche affannose, ha avuto dei complici che ne hanno favorito la latitanza ed è nei loro confronti che sono stati emessi i provvedimenti, dal Tribunale della Repubblica di Reggio Calabria sezione G.I.P-G.U.P a seguito delle ulteriori indagini svolte dalla Procura.
I provvedimenti riguardano Versaci Biagio cl.’74, la moglie Maria Francesca Cammaroto cl.’81, i fratelli Alvaro Antonio cl.’99 e Francesco cl.’98, infine la cugina, Alvaro Domenica cl.’88, ritenuti i favoreggiatori materiali della latitanza del Romeo. Arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Palmi, l’uomo era ricercato dal luglio 2019, per un’ordinanza emessa dalla DDA di Genova, per traffico internazionale di stupefacenti aggravato dalle modalità mafiose, nell’ambito dell’indagine denominata “Buon vento genovese” della Guardia di Finanza Ligure.
Le numerose indagini portate avanti dal dott. Procuratore Giovanni Bombardieri e dalla P.M dott.ssa Giuliana Pantano, della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno consentito di identificare i favoreggiatori, scoprendo così, ancor di più il tessuto organizzativo della ‘Ndrangheta.
Un associazione criminale, diramata ormai in tutto il mondo, capace di offrire anche ai propri latitanti, una vera organizzazione per assistere loro e le famiglie, sia in caso di latitanza che di arresto.
Si è infatti scoperto, che il Romeo, durante la latitanza, ha avuto a disposizione case, telefoni e la possibilità di incontri organizzati con i propri familiari ad ulteriore riprova di come la ‘Ndrangheta disponga di una fitta ed estesa rete di fiancheggiatori, sui quali contare.
Domenica Alvaro, la proprietaria dell’immobile, messo a disposizione del Romeo e gli altri coinvolti, nel favoreggiamento, hanno dimostrato vere capacità organizzative, permettendo al latitante persino di incontrare gli anziani genitori, la moglie Angela Lirosi e il figlio di 17 mesi, attraverso complicati trasporti e trasbordi fra mezzi diversi, fino a raggiungere la casa, dove si nascondeva il Romeo, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, senza quindi che fosse lui ad esporsi in alcun modo, restando al riparo dalle ricerche che avvenivano da parte dei carabinieri.
La guerra in atto contro la Criminalità Organizzata diventa sempre più complessa, la rete di fiancheggiatori e collaboratori dei criminali è sempre più estesa ed organizzata, facilitata, rispetto alla nostra, dall’assenza di leggi e tempi burocratici ma soprattutto caratterizzata da un’assoluta unità di intenti. Il boss non ha bisogno di Procure e autorizzazioni, non deve convincere nessuno della bontà del suo operato, per poterne proseguire la corsa senza intoppi e questo li rende spesso vincenti, in lotte che sempre più, avvengono, contro il tempo…
Non scordiamoci quindi mai, di ringraziare tutti i nostri rappresentanti al fronte, che ogni giorno rischiano la propria vita, per migliorare la nostra.
Al termine di quest’ennesima operazione, completate le formalità di rito, sono stati tradotti in carcere i fratelli Alvaro, Antonio e Francesco, mentre Domenica Alvaro, Maria Francesca Cammaroto e Biagio Versaci, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Francesca Capretta / Cronaca Calabria