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Il 14 dicembre nessun affanno per le partorienti, ecco la tradizione di Sant’Aniello!

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Ogni 14 dicembre nella città di Sant’Agnello sono attese centinaia di mamme con il pancione per rendere omaggio al proprio santo protettore. Una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che pare, così raccontano le nonne, dipenda dal fatto che la madre del santo, Giovanna, una nobile di origini siracusane, essendo sterile, pregasse costantemente la Vergine Maria affinché le fosse concessa la gioia di diventare madre. La donna, ricevuta la grazia, volle offrire il bimbo alla Madonna e, portato il neonato, che aveva solo 20 giorni, di fronte all’immagine della Vergine, tra lo stupore dei genitori, esclamò: “Ave Maria!”.

Così tra un lavoro ai ferri e un ricamo le nonne, di una volta, raccontavano che Sant’Aniello “si sarebbe offeso se le donne incinte non fossero andate a fargli visita”. Naturalmente rigorosamente accompagnate dai futuri papà.

In barba a strutturali e controlli vari, nel giorno di Sant’Aniello le neo mamme sono in festa e quindi non devono compiere alcuni gesti per evitare che i bimbi possano nascere con dei problemi. Secondo un antico racconto popolare il giorno di Sant’Aniello le future mamme “non devono avvolgere gomitoli, perché la creatura verrebbe al mondo con il cordone ombelicale avvolto intorno al collo”. Un altro detto dice “A Santa Lucia e Sant’Aniello né forbice né coltello”.

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