I
l 12 ottobre del 1492 è una delle date più importanti della storia. Sì, perché segna il passaggio dal Medio Evo all’Età Moderna. Perché? Questo giorno è l’anniversario della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo. Però facciamo un passo indietro, parlando del progetto di Colombo. Il navigatore nativo di Genova, aveva in mente di arrivare sulle coste indiane attraversando il Pacifico, confermando la tesi di sfericità della Terra di Galileo Galilei. Colombo scrutando la carta geografica del suocero, immaginò che aldilà delle isole Azzorre (arcipelago dell’Oceano Indiano, appartenente al Portogallo), c’erano le Indie e questa via risultava la più breve per raggiungerla e facilitare i commerci con l’Europa. La via delle spezie era una tratta lunga e comportava un’ingente spesa di denaro. Su questa rotta commerciale venivano importate soprattutto spezie come il pepe, i chiodi di garofano, la noce moscata e la cannella. Queste spezie in Europa avevano un valore commerciale immenso, poiché non servivano solo per insaporire le pietanze, ma anche per la produzione di farmaci. Dopo una serie di no ricevuti da numerose corti, Colombo ricevette il sì, dal regno di Castiglia. La somma necessaria per l’armamento della flotta, pari a 2 milioni di maravedí (la moneta usata per diversi secoli in Castiglia), sarebbe stata versata metà dalla corte e metà da Colombo, finanziato da un istituto di credito genovese, il Banco di San Giorgio e dal mercante fiorentino Giannotto Berardi. Si trattava, in realtà, di una somma modesta anche per quei tempi: si calcola, infatti, che quella che si sarebbe rivelata come una delle più importanti spedizioni della storia umana, fu finanziata con una spesa complessiva variabile fra gli attuali 20000 e 60000 euro. Furono allestite per la partenza tre caravelle: la Nina, il cui vero nome era Santa Clara, dotata di vela Latina, la Pinta e la Santa Maria, dotate di vele a quadri. La partenza avvenne alle 6 del mattino dal porto di Palos con rotta in direzione delle Isole Canarie ( poco più ad ovest delle coste marocchine). Ma dopo qualche giorno il timone della Pinta si ruppe e la truppa fu costretta a fermarsi per un mese a La Gomera per le riparazioni. Si ripartì dopo un mese e grazie agli alisei che spiravano, le caravelle riuscirono a prendere molta velocità. Il 10 ottobre ci fu un principio di ammutinamento, in cui i marinai chiedevano di tornare indietro, ma Colombo riuscì a trovare un accordo e infatti dopo soli due giorni sbarcarono sulle attuali coste del Bahamas, in un’isola che dal navigatore genovese fu ribattezzata San Salvador.
Lascia un commento