Aumento benzina: Colpa di Giorgia e Rincaro medio del 30%. Il prezzo medio sulla rete autostradale è schizzato a 1,982 euro per la benzina e a 1,847 euro per il gasolio.
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annaia in arrivo per gli italiani in partenza per le agognate vacanze: ancora un rincaro della benzina. Il prezzo medio sulla rete autostradale è schizzato a 1,982 euro per la benzina e a 1,847 euro per il gasolio. Con punte record di 2,5 euro al litro per la benzina servita.
Mentre molti italiani stanno per partire per le tanto agognate ferie, una mannaia si sta abbattendo sui loro portafogli: è il caro benzina, testimoniato dai dati dell’Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, secondo cui il prezzo medio sulla rete autostradale è schizzato a 1,982 euro per la benzina e a 1,847 euro per il gasolio (dati delle ore 8 del 30 luglio). Fuori dalla rete autostradale il prezzo varia non poco tra regione e regione ma comunque ed ovunque i rincari sono vistosi: se prendiamo come parametro la benzina, parliamo di 1,894 euro in Lazio, 1,903 euro in Lombardia, 1,902 euro in Toscana e così via.
Un vero e proprio salasso sulle spalle degli italiani, che già questo weekend hanno riempito le autostrade per il tradizionale esodo estivo e che ancor più nelle prossime settimane raggiungeranno con l’auto le località di vacanza in giro per lo stivale. Ma ad aspettarli sono proprio i prezzi dei distributori lungo la rete autostradale che sono, tradizionalmente, i più alti: il rincaro medio rispetto a due anni fa è di oltre il 30%. Una cifra incredibile, tanto più che lungo alcune autostrade i prezzi di alcune pompe di benzina, come denuncia Assoutenti in una inchiesta pubblicata venerdì, hanno già superato i 2,5 euro al litro di benzina servita.
Tornano quindi subito alla mente le polemiche dei primi dell’anno, quando fu l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi con un video a far conoscere la verità: con la finanziaria allora appena approvata dal governo Meloni, la riduzione delle accise decisa dal precedente governo guidato da Mario Draghi alla fine di marzo 2022 per contrastare l’impennata di prezzi dovuta alle tensioni internazionali ed in particolare all’aggressione russa in Ucraina, fu tolta a partire dal primo gennaio.
Il caro carburante ha colpito duramente gli italiani in partenza per le vacanze estive. I prezzi medi della benzina e del gasolio hanno subito un notevole aumento, raggiungendo picchi elevati, soprattutto in autostrada. Alcuni tratti autostradali hanno segnalato prezzi record, con la benzina servita a oltre 2,50 euro al litro, mettendo a dura prova le tasche dei viaggiatori. Questa situazione ha provocato malcontento tra la popolazione, già fortemente colpita dai recenti aumenti dei carburanti.
Secondo i dati riportati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prezzo medio della benzina sulla rete autostradale è aumentato a 1,982 euro, mentre il prezzo del gasolio è salito a 1,847 euro al litro. Questi aumenti non riguardano solo le autostrade, poiché anche fuori dalla rete autostradale i prezzi della benzina sono in aumento in tutto il paese. Le variazioni possono essere significative tra diverse regioni italiane, ma ovunque si registrano rincari importanti.
Questo trend preoccupante ha un impatto diretto sugli italiani che hanno già iniziato l’esodo estivo o si apprestano a farlo nelle prossime settimane. Con i prezzi dei carburanti in continuo aumento, il viaggio in auto verso le mete di vacanza si sta rivelando più costoso del previsto.
Inoltre, è importante sottolineare che il rincaro medio della benzina rispetto a due anni fa è superiore al 30%. Questo incremento è particolarmente significativo, soprattutto se consideriamo che lungo alcune autostrade, come denunciato da Assoutenti, i prezzi sono già arrivati a superare la soglia dei 2,5 euro al litro per la benzina servita.
Un elemento che contribuisce all’aumento dei prezzi dei carburanti è il peso delle accise sul prezzo finale. La riduzione delle accise, decisa dal precedente governo Draghi per contrastare l’impennata di prezzi legata alle tensioni internazionali, è stata revocata all’inizio dell’anno, contribuendo a far lievitare ulteriormente i costi del carburante. Ciò ha portato a polemiche e discussioni riguardanti le decisioni politiche che hanno impattato negativamente sulla spesa dei cittadini per il carburante.
In conclusione, il caro benzina sta mettendo a dura prova il bilancio delle famiglie italiane, soprattutto durante la stagione estiva di viaggi e vacanze. Gli aumenti dei prezzi dei carburanti sono evidenti sia sulla rete autostradale che fuori da essa, e il rincaro medio rispetto a due anni fa è considerevole. La situazione ha sollevato critiche riguardo alle decisioni politiche e alle tasse che gravano sui carburanti. Questa situazione è un campanello d’allarme per le istituzioni affinché vengano prese misure adeguate per ridurre l’impatto economico sui cittadini e mitigare l’aumento dei prezzi dei carburanti.