Era il 23 maggio 1992 quando alle 17 e 56, all’altezza del paese siciliano di Capaci, cinquecento chili di tritolo fanno saltare in aria l’auto su cui viaggia il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Nemmeno due mesi più tardi, il 19 luglio 1992, toccava a un altro magistrato cadere sotto i colpi della mafia. Paolo Borsellino veniva ucciso da un’autobomba a Palermo in via D’Amelio ...