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Castellammare di Stabia

Rinnovo Sarri: il punto della situazione

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Il futuro di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli continua ad essere avvolto dal mistero

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l futuro di Maurizio Sarri resta ancora avvolto dal mistero. Il tecnico ancora non ha parlato con i suoi fidati collaboratori e scrolla più volte le spalle quando qualcuno prova ad approfondire l’esito del vertice del giorno prima a casa sua. Alla squadra parla esclusivamente dell’ultima gara con il Crotone, non certo del suo futuro. Il costruttore della più bella macchina di calcio in Italia è turbato.

Secondo quanto scritto dal quotidiano Il Mattino nell’edizione di oggi: “Probabile che certe frasi di De Laurentiis, riflettendo a mente fredda, non gli siano andate giù. Ma è ancora più probabile che ieri, il suo agente-amico Pellegrini, in missione nelle zone della Filmauro, alla ricerca di un primo passo significativo verso una intesa economica, non abbia mandato segnali positivi. Nulla è completamente compromesso, ma nulla è ancora definito. Questo non significa che la fumata bianca non arriverà: significa solo che bisogna ancora lavorare. De Laurentiis, che lo considera la sua prima scelta, gli ha spiegato che non diventerebbe un tecnico di scarso appeal se arrivasse quarto o quinto la prossima stagione. Quel che conta è la continuità del suo gioco.

Lo stallo lascia spalancata ogni ipotesi: restare, andarsene (Inghilterra, Russia) oppure prendersi un anno di vacanza. Cosa che non va esclusa e che renderebbe ancora più amara l’eventuale mancata intesa. Futuro è una parola che ha molto a che fare con mercato. E il Napoli, con o senza Sarri, non alzerà l’asticella del tetto degli ingaggi. Ovvero, impensabile prendere un top player da 6 o 7 milioni di stipendio: questione di equilibrio di spogliatoio, cosa a cui il ds Giuntoli, abile tessitore di rapporti in questi giorni, tiene in maniera speciale. Sarri è a un bivio, e lui per primo lo sa. Se resta, accetta la politica del Napoli. Accetta un mercato fatto di giovani importanti ma non ancora del tutto consacrati, accetta l’arrivo di altri Zielinski, Diawara, Milik ma anche Rog, Ounas e Machach. E accetta anche l’idea di doverli far giocare di più, perché la richiesta della proprietà è chiara. D’altronde sa pure che ci saranno 3 o 4 titolari che andranno via e inserire nuovi giocatori nel suo modulo richiede tempo.

In queste ore un bel po’ di uomini aspettano notizie. L’ultimo in ordine di tempo si chiama Sergey Fursenko ed è il presidente dello Zenit San Pietroburgo: nelle ultime ore è alle prese con il casting per il dopo-Mancini. L’altro si chiama Roman Abramovich che domani deciderà se mettere alla porta Antonio Conte. Poi c’è anche il Tottenham che segue la pista Sarri ma l’Inghilterra non convince in pieno l’allenatore”.

 


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