Corbo: “Testa a Londra, Fabian Ruiz è la speranza a centrocampo”

“Il pari in campionato è anche merito del Genoa” Antonio Corbo, giornalista per La Repubblica, ha...

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“Il pari in campionato è anche merito del Genoa”

Antonio Corbo, giornalista per La Repubblica, ha scritto un editoriale per il quotidiano per parlare dell’ultimo match pareggiato dal Napoli contro il Genoa nell’ultimo turno di campionato ma anche del prossimo impegno in Europa League contro l’Arsenal.

Ecco l’editoriale di Corbo:
“La Juve deve rinviare l’ennesima festa scudetto, ma niente paura, con i due punti in più da ieri ne ha 20 di vantaggio. Nel lunghissimo primo tempo, 50 minuti e più, il Napoli rivela le attuali criticità. Fa capire che ad Empoli non perse per caso, deboli motivazioni o generosità. C’è una difesa che sbandiera, rivelando l’imperfetta vigilanza di Koulibaly e Maksimovic al centro, le disattenzioni di Hysaj a destra e di Ghoulam che a sinistra perde di vista Lazovic, quando il Genoa in 10 pareggia. Lascia dubbi sulla distribuzione dei compiti il centrocampo. Allan è regista davanti alla difesa. Con Fabian a destra, Callejon sullo stesso versante ma avanzato, Zielinski a sinistra, in un anomalo 4-4-2 con Callejon che lo estende in un 4-3-3. Ma è Allan che attira perplessità: da mediano puro era implacabile nel contrasto al portatore di palla. Ora manca al Napoli la sua interdizione né la squadra trae profitto nella costruzione, approssimativa non avendo Allan tecnica e fantasia smodate. Ma non doveva essere Fabian Ruiz il regista?
Si diceva così mentre Hamsik si prometteva alla Cina. C’è scarsa pressione nella fase offensiva. Dal centrocampo la squadra non esprime la potenza ordinata, geometrica in verticale, poderosa per fantasia come nell’autunno scorso. È lì il guasto? Sembra di sì, ma viene sempre più difficile credere che il cambio di preparazione non abbia negativamente influito. La speranza è in Fabian Ruiz, a 4 giorni dalla sfida di Londra con l’Arsenal. Se non c’è una soluzione migliore per il centro della mediana, può essere decisivo proprio lo spagnolo, ritrovando però la creatività oggi appannata. Smista,avanza, ma sono rari i suoi colpi di luce.
Prandelli se la gioca bene, puntando su Pandev e Kouamé agenti guastatori. Il mestiere del primo e la freschezza del secondo completano un 3-5-2 insidioso per la difesa del Napoli, con il quintetto di centrocampo producono un pressing determinato. Tutto sembra cambiare quando Sturaro interviene a gamba destra tesa su Allan. Facile e di estrema malizia la battuta: con la vecchia maglia l’arbitro Pasqua gli avrebbe regalato anche una colomba. Gli mostra invece prima il giallo, poi dopo il segnale dei colleghi in regia Var e la visione del filmato Pasqua lo espelle. Come passa il tempo, Sturaro mogio mogio lascia il Genoa in 10, ma Prandelli lo rimodella in un 4-4-1 con Lazovic che da quinto di sinistra diventa quarto a destra. Posizione che lo proietta su quel lato a fine recupero del primo tempo nell’attimo e nel posto giusti per pareggiare, liberato da un intervento tardivo di Ghoulam, ancora in fase di recupero. Ancelotti deve sostituirlo con Mario Rui, come Allan con Insigne. Ne deriva un 4-2-3-1 con Zielinski e Fabian Ruiz centrali, in avanti Milik scortato da Callejon, Mertens e Insigne. È intanto uscito Pandev con Veloso e Bessa, perché il Genoa dà segnali di fatica, entrano Pezzella, Rolon e Radovanovic, mentre Radu para tutto quello che può, mettendoci mani e piedi su questo pareggio, mai così acido per il Napoli. Napoli che forse è già con la testa a Londra. Da sperare che lo raggiungano in tempo talento e gambe”.

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