Cds: “Dopo la sconfitta di ieri, il Napoli deve vincere lo scudetto”

Moralda nel suo editoriale per il Corriere dello Sport analizza la sconfitta di ieri del...

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Moralda nel suo editoriale per il Corriere dello Sport analizza la sconfitta di ieri del Napoli e si sofferma sull’obiettivo scudetto degli azzurri

Francesco Marolda, nel suo consueto editoriale sul Corriere dello Sport, critica in maniera non proprio leggera sulla prestazione vista ieri sera al San Paolo tra Napoli e Lipsia. Il giornalista si sofferma sullo scudetto e sul fatto che questo sia diventato un obbligo ora per la squadra allenata da Maurizio Sarri:

“Certo, c’è un appuntamento di ritorno che potrebbe riservare incredibili sorprese, però che cosa strana: il Napoli mette a rischio pure questa terza coppa e per molti è come avvertire un senso di liberazione. Ma non è così: per tant’altri, infatti, sarebbe un’amarezza, qualcosa da spiegare cercando argomenti convincenti. Perché? Perché, al di là di qualche scontata e dovuta dichiarazione d’ordinanza, era ed è chiaro a tutti che al Napoli, almeno in questa stagione, l’Europa interessa poco o niente. Del resto, se – ed è una fastidiosissima impressione – non ha fatto tutto quanto poteva per restare in piedi in Champions, perché mai oggi dovrebbe dannarsi per andare avanti in Europa League? E poi, a partire da quella prima discutibile formazione contro lo Shakhtar, i messaggi dell’allenatore sono sempre stati chiari. Più o meno: la squadra sembra avere delle preferenze, sembra tenere più al campionato che alle coppe, ha ripetuto spesso. E i messaggi sono arrivati puntuali a destinazione se è vero come è vero che anche ieri sera gran parte del popolo del tifo se n’è rimasto a casa. Intendiamoci, si può non condividere la scelta, però bisogna rispettarla. A patto, si capisce, che per il Napoli sia altrettanto chiaro che facendo quella scelta – forse inconsapevole all’inizio, ma ponderata adesso – ha preso con la città e con i napoletani un impegno non da poco. Un impegno che si chiama scudetto, senza il quale, dopo anni di preparazione, di crescita, di gioco ammaliante e di certificati di sana e robusta costituzione anche nei conti, senza il quale, si diceva, la stagione da eccellente diventerebbe di colpo deludente. E senza il quale bisognerebbe anche avere l’onestà di chiedersi se il ciclo sarriano può avere un futuro oppure no. Brutti pensieri, è vero. Paure da prendere a calci e mettere alla porta, ma con due coppe abbandonate e la terza messa a rischio, beh, bisogna essere chiari sino in fondo. Senza dimenticare, è ovvio, quel privilegio che si chiama primo posto e quella certezza che col Napoli al completo è il suo gioco affascinante. Largo all’ottimismo, dunque? Perché no. Tenendo però a mente che quando si prende un impegno bisogna rispettarlo. Perché, hai voglia a dire e a fare, ma è venuto il momento di trasformare quel gioco ammaliante, ammirato ovunque, in gioco finalmente anche vincente. Almeno qui. In Italia. E quel momento ora è arrivato”.

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