Fantacalcio da ombrellone

Nessuna grande impresa è stata mai compiuta senza tanto entusiasmo e un pizzico di follia;...

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Nessuna grande impresa è stata mai compiuta senza tanto entusiasmo e un pizzico di follia; il condottiero Carlo Ancelotti, il cui nome fa presagire grandi battaglie e il cui curriculum fa sognare i tifosi, sa bene che la piazza napoletana ha bisogno di infiammarsi per dare quel quid in più che alla fine di una stagione può significare scudetto.

Ecco perché sul palco di Dimaro Folgarida, qualche sera fa, ha apostrofato la squadra chiedendo una maggior partecipazione; è ben conscio che la squadra concorrente, la sempre tostissima Juventus dei record, ha piazzato il colpo da novanta, quel Cristiano Ronaldo che talvolta sembra un marziano, dato lo strapotere fisico e la classe mostrata al Real Madrid.

Ma sa anche che novanta è il limite di punti che il Napoli ha sfondato nella passata stagione; quel Napoli certo non è rimasto lo stesso: il partente di lusso è stato il regista Jorginho, fedelissimo di Sarri che lo ha richiesto come primo rinforzo del suo Chelsea, per nulla spaventato di pagare sessanta e più milioni di euro il metronomo italo-brasiliano; mentre l’esperienza di Pepe Reina è andata a infoltire le fila di un Milan che forse aveva riposto troppo presto sulle spalle del giovanissimo, seppur talentuoso Donnarumma, la responsabilità della porta dei rossoneri.

L’ossatura però resta solida, seppur molto modificata dal nuovo assetto tattico di Ancelotti. I cambiamenti si sono visti subito, molto evidenti: il più lampante ha riguardato le ali, larghissime adesso, rispetto alle trame strette e velocissime dell’era Sarri; e Ancelotti pare voglia puntare forte sulla punta di peso, sia essa Milik o Inglese, mentre sembra poter far a meno dell’estro di Mertens in veste di punta centrale. Si arriva così al tormentone dell’estate: arriva la punta di primissimo livello, il crack che può ribaltare gli equilibri, l’uruguaiano che fa sognare il popolo napoletano? O sono da prendere per buone le interviste “sì o no” ad Aurelio De Laurentiis da parte della radio ufficiale, vera croce e delizia del ritiro del Napoli? Già, perché il patròn sostiene che l’acquisto di Cavani non rientra proprio nei piani della società, che i costi correlati a questo tipo di operazione metterebbero a rischio la tenuta del Calcio Napoli… eppure… eppure non si placano le voci, che si rincorrono imbizzarrite da settimane, e che parlano di accordi praticamente conclusi tra PSG e Napoli, per far tornare Cavani all’ombra del Vesuvio, lasciando più spazio al talento cristallino e giovanissimo di ‘Mbappe. Problemi per lo stipendio faraonico, per i diritti di immagine, per la valutazione del cartellino di Cavani da parte del Paris Saint Germain, sono tutti fattori che farebbero propendere verso una soluzione negativa di questa vicenda; ma il Napoli ha bisogno di sognare, e un acquisto del genere sarebbe capace di infiammare una piazza che altro non aspetta che un altro re, la classica ciliegina da porre su una torta che sembra già molto competitiva… Sotto l’ombrellone, il tormentone continua…

a cura di Fabiano Malacario

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