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Roma, infortuni e assenza di gioco. Sfortuna o mediocrità?

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La Roma si distingue per gli infortuni che in casa giallorossa raggiungono quota 14. Focus sulle cause

di Maria D’Auria

Roma- Anche quest’anno la Roma si distingue per gli infortuni che in casa giallorossa raggiungono quota 14 (9 traumatici e 5 muscolari), conquistando così il primo posto della “classifica infortuni”.

Mentre Mario Sconcerti, dalle emittenti radio romane, grida alla strage (per inciso: “Una strage come questa che sta vivendo la Roma non la ricordo”…), Max Leggeri non accetta questa “infinita tristezza” che i tifosi della Roma stanno vivendo nel vedere in campo “una squadra incapace di creare pericoli all’ultima in classifica”.

Il riferimento è chiaramente rivolto all’ultima gara della Roma contro la Sampdoria dove domenica scorsa abbiamo assistito alle noiose gesta di una squadra senza  attacco che non è riuscita a fare neanche un tiro in porta. E alla fine se ne è tornata a casa con un tristissimo pareggio (0-0) ed altri 2 infortunati, Kalinic e Cristante.

L’incitamento è dunque quello di uscire dalla mediocre  normalità. Ma come? La soluzione potrebbe essere nelle mani di Fonseca che, accortosi del danno, dovrebbe darsi una svegliata, uscire da quel grigiore e rigenerare in qualche modo la Roma più scarsa dell’era americana, la squadretta senza ferocia e senza fame, senza gioco e senza idee.

Furio Focolari addebita il “disastro” agli infortuni, ma anche l’assenza di gioco ha fatto la sua brutta parte. Per Franco Melli la situazione, guardando il calendario, è destinata a peggiorare. Anche Carlo Zampa ammaina bandiera bianca: “Non ho mai visto prima ciò che sta succedendo alla Roma, la situazione sta sempre più peggiorando”. Ma lascia uno spiraglio di speranza. Il problema è il centrocampo? Allora spazio a Fazio in quella posizione oppure pescare dalla Primavera.

Ma a chi o a cosa addebitare questa sequenza infinita di infortuni? È pura sfortuna se proprio la Roma si trova in questa deprimente condizione?

Menre la squadra si decima, il lazzaretto di Trigoria si incrementa con l’arrivo di Cristante e Kalinic. Il primo con un distacco del tendine dell’adduttore destro (che lo terrà fermo almeno fino a gennaio), il secondo con una frattura della testa del perone.

Ma torniamo alle probabili cause di tutti questi infortuni. Perché non può chiaramente trattarsi solo di “sfortuna”.

La mancata preparazione estiva potrebbe essere una delle cause che ha influito negativamente sulla prestazione dei calciatori. Poco stretching, che non facilita l’allungamento muscolare, e troppo lavoro in palestra, e il danno è fatto. E poi ci sono  i campi, quelli di Trigoria, da troppo tempo sotto accusa per l’eccessiva durezza del terreno di gioco che può provocare microtraumi alle ossa fino a coinvolgere le inserzioni muscolari. Infine, spicca il fattore stress. C’è chi è pronto a giurare che la colpa è della tifoseria della città eterna, tifosi che mettono sotto pressione gli atleti per le aspettative (?) che in essi ripongono. Per la mancata serenità dei calciatori capitolini si innescherebbe dunque un meccanismo secondo il quale, lo stress provocato, inciderebbe sui muscoli che reagiscono male agli impulsi del cervello, rifiutandosi di lavorare a certe intensità.

D

i alibi ce ne sono tanti, ognuno è libero di scegliere quello che pare meglio si addica al caso. Ma non parlateci di sfortuna, per carità, visto che è l’unica destituita di qualsiasi fondamento.

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