Pagelle Napoli-Verona 0-0: poco spettacolo, molta grinta

Pagelle Napoli-Verona. Il Napoli non va oltre lo 0-0 contro l'Hellas Verona: le valutazioni dei singoli non riescono a sopperire alla mancanza di gioco.

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Pagelle Napoli-Verona. Il Napoli non va oltre lo 0-0 contro l’Hellas Verona: le valutazioni dei singoli non riescono a sopperire alla mancanza di gioco.

Pagelle Napoli-Verona 0-0: poco spettacolo, molta grinta

Pagelle Napoli-Verona: Napoli

 – MERET, voto 6: solo un buon intervento su conclusione dalla distanza di Lasagna, a metà della prima frazione. Per il resto, non è più chiamato ad intervenire

– DI LORENZO, voto 6.5: lucido, preciso, volenteroso e generosissimo, anche nel proporsi in zona goal nella ripresa, quando i suoi fanno fatica a riempire l’area con convinzione ed efficacia. Il Capitano non si tira mai indietro, ma non trova la via della rete

– KIM, voto 6.5: dalle sue parti non filtra uno spillo. Si fa apprezzare per frequenti proiezioni palla al piede in cui cerca di dare una svolta, anche emotiva, al pomeriggio incolore della squadra

– JUAN JESUS, voto 6: affidabile e sicuro. Contiene bene Lasagna, avversario sempre ostico da affrontare in velocità

– OLIVERA, voto 6: l’asse con Lozano non funziona, più per demeriti del messicano che dell’uruguagio, che invece prova sempre ad offrire un’alternativa in fase offensiva e a dire la sua su situazioni di palla inattiva. Tenta di servire qualche buona imbucata per i compagni, che non trova un esito felice spesso o per sfortuna o per imprecisioni di misura

– ANGUISSA, voto 5.5: continua a dare la sensazione di essere in debito d’ossigeno ed è del tutto comprensibile, visto che Spalletti gli ha risparmiato solo qualche scampolo di gara da inizio stagione. A folate prova a dare ritmo e soluzioni diverse alla manovra piatta del suo Napoli, ma il risultato è una prestazione nel complesso sottotono

– DEMME, voto 5.5: dalla sua ha senza dubbio l’attenuante di aver avuto, fino a questo momento, soltanto rarissimi spezzoni di partita per mettere piede in campo. Va da sé che la manovra non sia fluida e Diego certamente non contribuisce a velocizzarla, contro un Hellas che ostruisce ogni linea di passaggio e crea densità altissima a centrocampo

– ELMAS, voto 5.5: chiamato a supportare Demme, in fase di costruzione, si vede costretto ad esprimersi in un ruolo che probabilmente non gli è granchè congeniale. I risultati (non) si vedono

– POLITANO, voto 5.5: è un moto perpetuo sulla sua corsia, ma oltre alla dedizione, non si registra chissà quanto di interessante

– RASPADORI, voto 5: si ostina a volere sempre il pallone sui piedi e questo impedisce ai suoi compagni sia di provare a servirlo in profondità sia di provare a sfruttare qualche suo taglio. Jack, al contrario, arretra costantemente per toccare palla, spesso non la smista neppure con precisione e finisce risucchiato in pieno tra le maglie veronesi, che di meglio non potevano augurarsi

– LOZANO, voto 5: si perde nella mediocrità generale. Pochissimi gli spunti degni di nota, moltissime le circostanze in cui, con la palla, combina troppo poco per uno con le sue qualità

– ZIELINSKI, voto 6: il suo ingresso in campo innalza la cifra tecnica del palleggio del Napoli. Con qualche cambio di passo interessante e qualche imbucata intelligente, si prende appieno la sufficienza

– LOBOTKA, voto 6.5: enorme la differenza tra Stani e il pur volenteroso Diego Demme. Lo slovacco fa cantare il centrocampo del Napoli, velocizzando la manovra e inserendosi in più zone di campo per cercare il guizzo decisivo. Che sfortunatamente non arriverà

– ZEDADKA, S.V.

– OSIHMEN, VOTO 6.5: la presenza della sua sola sagoma in campo crea panico e terrore nei difensori veronesi, che fino al suo ingresso avevano trascorso un pomeriggio tutto sommato tranquillo. Victor spacca la porta con un destro terrificante raccogliendo un mezzo pallone che gli capita a tiro e solo una traversa indisponente gli nega la rete, a Montipò già bello che battuto. Capopopolo e trascinatore, non riesce a sbloccare una partita complessa, pur senza averne colpe

– KVARA, voto 6: porta a casa più di un fallo conquistato, con le sue classiche piroette da funambolo. L’Hellas lo raddoppia sistematicamente, segno evidente di quanto ne temesse l’impatto sulla partita

– SPALLETTI, voto 6: nulla, o davvero poco, si può dire al suo turnover, in qualche caso dettato da circostanze di forza maggiore ( leggasi infortuni o squalifiche), per altri versi obbligato da un paterno buonsenso ( alle porte c’è il Milan al Maradona con ancora la legittima speranza di centrare le semifinali di Champion’s). Il suo Napoli, di contro, soffre un Hellas battagliero e concentrato, non riuscendo mai ad imprimere alla partita il ritmo dei giorni migliori. Probabilmente la causa è anche da ricercare in un 11 titolare dove figuravano parecchi comprimari o comunque tanti interpreti non abituati né a giocare dal primo minuto né a giocare in collettivo tra loro, tutti chiamati in causa in una situazione d’emergenza. Il che ha chiaramente favorito i piani dell’Hellas

Pagelle Napoli-Verona: VERONA

– MONTIPO’, voto 6

– DAWIDOWICZ, voto 6

– HIEN, voto 6.5

– CECCHERINI, voto 5

– FARAONI, voto 6

– TAMEZE, voto 7

– ABILDGAARD, voto 6.5

– DEPAOLI, voto 6

– LASAGNA, voto 7

– DUDA, voto 6.5

– GAICH, voto 5

– DJURIC, voto 6.5

– COPPOLA, voto 6

– VERDI, voto 6

– TERRACCIANO, voto 6

– NGONGE, voto 4.5

ZAFFARONI, voto 6.5: il suo Hellas è duro a morire e non mostra alcun timore reverenziale dinanzi alla capolista del campionato, mettendo al contrario in campo tanto orgoglio e ardore agonistico, che alla fine frutterà un risultato positivo, tanto più perché ottenuto nella casa della prima della classe. Un pareggio che potrà portare senza dubbio ancor più morale tra le fila scaligere, per una lotta salvezza che si preannuncia avvincente e nient’affatto già scritta.

VOTO ARBITRO

LA PENNA, voto 5: pesa il secondo giallo ingiustamente non dato a Ceccherini, ad inizio ripresa, che forse avrebbe cambiato l’inerzia della partita. Per il resto, una direzione tranquilla senza episodi difficili da valutare, ad eccezione dell’errore (grave) di cui sopra e di qualche fischio di troppo, che contribuisce a spezzettare un ritmo partita già parecchio disomogeneo.

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