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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia, no…non avere paura!

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a Juve Stabia sfata il tabù più scomodo del suo non semplice inizio di stagione, quello imprevisto del Romeo Menti. Ci sono volute quattro giornate, con quattro reti nel match col Pordenone, per tornare a fare la voce grossa in casa propria. Quattro colpi devastanti per gli uomini di Tesser, rimasti concretamente in partita appena cinque minuti, il tempo di pareggiare con Misuraca la rete iniziale dell’eterno Mezavilla.

Una gara durata meno dei novanta minuti consueti perchè la squadra di Fabio Caserta ha scelto di aprire, sbrigare e chiudere la pratica friulana nella prima mezz’ora di gioco. Quattro reti caparbie, cercate e non casuali che hanno definitivamente spazzato via le incertezze a la paura delle prime sei partite, che hanno mostrato qualcosa di inequivocabile: la Juve Stabia è tornata.

Poteva essere una rondine che non fa primavera la vittoria in rimonta di Trapani, anche se le sensazioni post trasferta siciliana già erano molto positive; non può essere casuale ed estemporanea la verve con cui la Juve Stabia ha strapazzato il Pordenone, caricato a testa bassa come un pugile che continua a colpire l’avversario, dopo averlo messo alle corde in un angolo. Alla Juve Stabia non sono servite tutte le riprese, o i novanta minuti, del match, con i neroverdi al tappeto ben prima del gong finale.

E’ proprio l’aspetto caratteriale la migliore eredità, tra le tante, lasciata dalla gara col Pordenone. “No, non avere paura” ricorda il singolo che impazza in queste settimane nelle radio e la Juve Stabia sembra averlo sentito a ripetizione. I gialloblu si sono finalmente scrollati di dosso le insicurezze capaci di compromettere passaggi, cross e conclusioni e dopo il ritiro a Messina sono una squadra completamente diversa. La prova del nove è arrivata con il pareggio friulano, che poche settimane fa avrebbe forse tagliato le gambe alla Juve Stabia di inizio campionato. Non ieri, non più: il colpo a sorpresa avversario ha incattivito ancor di più i ragazzi di Caserta, fermatisi solo quando la gara era ormai su comodissimi binari gialloblu.

Fattore mentale che si associa a quello tattico, con Fabio Caserta che sembra aver trovato dopo sei partite l’assetto definitivo, o quasi, su cui puntare. Se sulla difesa i dubbi sono sempre stati pochi, dal centrocampo in su il palcoscenico gialloblu ha finalmente i suoi attori protagonisti, molti non nuovi, ma vecchie conoscenze tornare a recitare il copione più bello. Spicca la super prestazione di Giacomo Calò, che senza ingombranti ombre attorno, è tornato a splendere: per il regista triestino tre assist (incomprensibile per bellezza e complessità quello per Canotto) ed un match di assoluta personalità. Accanto a lui Calvano e Mallamo sembrano aver trovato l’intesa definitiva: diversi fisicamente e per caratteristiche, si completano vicendevolmente alla perfezione.

In avanti il tridente leggero, ma sotto porta pesantissimo, studiato da Caserta continua a fare la differenza. Elia resta variabile imprevedibile in fase offensiva, ma anche esterno disciplinato in ripiegamento quando la palla l’hanno gli avversari; Forte è l’uomo gol che mancava, l’attaccante d’area che deve vedersi poco e dove conta (come la pinna di uno squalo): sotto porta e possibilmente sotto la curva dopo un’esultanza. Canotto è semplicemente l’uomo in più, l’uragano di cui non può farsi a meno: corsa, assist, gol e cattiveria nella gara capolavoro dell’esterno, che può ancora migliorare tantissimo.

Quattro gol per sentirsi dire bentornata; quattro gol per scacciare i timori: Juve Stabia ora non avere paura.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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