Martedì 21 ottobre, al Teatro Sociale di Brescia, è andata in scena la prima dello spettacolo Sior Todero brontolon di Carlo Goldoni, per la regia di Paolo Valerio, con un Franco Branciaroli straordinario nel ruolo del protagonista. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo di pubblico, coronato da applausi interminabili al calare del sipario.
Scritta nel 1761, poco prima che Goldoni lasciasse Venezia per Parigi, questa commedia appartiene al periodo della piena maturità artistica dell’autore e affronta con ironia e intelligenza temi di grande attualità: il potere patriarcale, l’egoismo del padre padrone e la tirannia dei vecchi autoritari che impongono la propria volontà sulla famiglia.
Il regista Paolo Valerio ha saputo offrire una rilettura brillante e originale del testo, mantenendone intatto il sapore settecentesco ma arricchendolo di un’idea scenica di grande suggestione: l’ambientazione in un laboratorio di marionette.
Questa scelta non è casuale, poiché Goldoni – fin da bambino – amava le marionette e costruiva piccoli teatri in cui metteva in scena le sue storie. Le marionette diventano così un simbolo potente, un alter ego dei personaggi stessi: uomini e donne che si muovono come burattini, guidati dai fili invisibili del potere e dell’egoismo, soprattutto quello del protagonista, Sior Todero.
La scenografia, curata nei minimi dettagli, trasporta lo spettatore in un mondo sospeso tra realtà e finzione, dove il teatro nel teatro diventa una metafora della vita familiare e sociale. I costumi d’epoca, fedelmente ispirati al Settecento veneziano, restituiscono con eleganza e precisione l’atmosfera del tempo in cui Goldoni scrisse la commedia, sottolineando il contrasto tra la rigidità del costume e la vivacità dei sentimenti.
Franco Branciaroli è magnifico nel ruolo del vecchio brontolone: riesce a restituire tutta la complessità di Sior Todero, figura comica e tragica al tempo stesso, autoritaria ma anche fragile nella sua paura di perdere il controllo. Accanto a lui, un cast affiatato sostiene con misura e vivacità il ritmo della commedia, rendendo la rappresentazione godibile e intensa.
In questa versione, Sior Todero brontolon non è solo una commedia divertente, ma anche una riflessione amara e attualissima sui rapporti di potere, sull’egoismo e sulla difficoltà di accettare il cambiamento.
Paolo Valerio e la sua compagnia ci ricordano come il teatro di Goldoni, pur nato oltre due secoli fa, sappia ancora parlare con forza al pubblico di oggi.
Francesco Cecoro





