N
onostante il maltempo e il conseguente ritardo di un’ora, la Bohème di Alfonso Signorini, andata in scena all’Arena di Verona venerdì 19 luglio, è stata un grande successo di pubblico.La regia innovativa di Signorini, che ha sapientemente utilizzato elementi scenografici moderni per immergere il pubblico nella vita bohémien dei protagonisti, è stata accolta con grande entusiasmo.
Un successo che si colloca tra tradizione e innovazione, con un allestimento apprezzato per la sua eleganza e fedeltà alla tradizione.L’utilizzo di scene trasparenti ha permesso di seguire le vicende dei personaggi in modo più intimo e coinvolgente, mentre la regia attenta ai dettagli ha reso l’opera ancor più realistica.
Le scenografie di Guillermo Nova hanno creato un’atmosfera suggestiva e fedele alla Parigi di bohème del 1830.Si poteva assistere alla vita quotidiana dell’epoca, si poteva vedere la soffitta di Mimì e come la viveva.
Le scene trasparenti hanno consentito di cogliere i personaggi nella loro quotidianità.Anche le voci dei protagonisti sono state all’altezza della situazione, con un Vittorio Grigolo che ha dato vita a un Rodolfo passionale e sicuro di sé dominando la scena.
Al suo fianco, la giovane armena Julians Grigoryan ha interpretato Mimi’, la cui pronuncia, pur tradendo le sue origini, non ha compromesso una prestazione comunque migliorabile.Bravo il baritono bresciano Luca Micheletti nei panni di Marcello e non di meno Jan Antem che interpretava Shaunard.
Apprezzabile prova di Eleonora Bellonci una Musetta frizzante e toccante.Mentre la direzione musicale del maestro Daniel Oren non ha reso giustizia alla bellezza della partitura pucciniana.
La sua interpretazione, pur professionale, non è riuscita ad esaltare le sfumature e l’emozione della musica.
Lascia un commento