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Castellammare di Stabia

Papaleo, un meridionale in libera uscita, al Teatro Karol di Castellammare per la rassegna “Platealmente”

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l Teatro Karol, un incontro con un autore d’eccezione, Rocco Papaleo artista eclettico – attore, regista, musicista, poeta e scrittore – che ha presentato il suo secondo libro “Perdere tempo mi viene facile – Autobiografia musicata di un meridionale in libera uscita”.

Sul palco a dialogare con l’autore, oltre a Pierluigi Fiorenza, curatore della rassegna letteraria, l’Arch. Prof. Eliana Bianco. Entrambi, con abili domande e attraverso la lettura delle pagine più significative del libro, sono riusciti a far emergere importanti riflessioni, come quella sul legame di Papaleo con la sua terra.

Il film “Basilicata coast to coast” può considerarsi un tributo alla Basilicata, una riscoperta delle proprie radici?

“È un progetto che avevo già in mente – ha risposto Rocco Papaleo – non pensavo di fare la promozione alla Basilicata, ma volevo scrivere una storia ispirata alla Beat Generation, cioè quel momento culturale e politico tra la fine degli anni ’60 e i primi anni del ’70 con una spinta ideologica molto forte che ha coinvolto tantissima gente”.

“C’era la ricerca di fare delle cose che fossero fortemente simboliche più che utili, e che potessero essere una specie di avventura psicologica e sentimentale” – ha sottolineato Papaleo.

“l’idea di fare un coast to coast in America sulla Route 66 mi aveva molto suggestionato e pensai che anche la mia regione avesse due coste.”

“L’unico problema è che per fare la Basilicata coast to coast con la macchina ci vuole un’ora e venti, e in un’ora e venti non ti può succedere un granché, allora pensai di farla a piedi ed è diventata una storia.”

“Non lo prevedevo ma “Basilicata coast to coast” è stata una promozione per la mia regione, – ha continuato – ho riattraversato la mia terra e ho riattraversato me stesso, ho capito delle cose della mia natura, del mio modo di essere. Sono grato alla mia terra, essere lucano è stato un vantaggio nel mio lavoro.”

“Se fossi stato un napoletano, con tutto questo talento che c’è, sarebbe stato più difficile emergere. Invece, non essendoci la maschera del lucano, ho occupato io quel posto, indegnamente.”

“Ho avuto più attenzione perché con questo mio accento, questo modo di parlare, ho avuto più vantaggi io ad essere lucano che la mia terra a darmi i natali” – ha affermato con grande modestia.

Rocco Papaleo parla anche del suo rapporto con i genitori, descritti nel suo libro con commozione:

“Ho avuto la fortuna di avere due genitori molto comprensivi ed elastici che mi hanno incoraggiato in tutte le mie scelte. Mi comportavo bene e c’era armonia in casa.”

“Non stiamo parlando di artisti che avevano tutti contro. Era tutto normale. Anche quando ha abbandonato l’università per la scuola di recitazione hanno continuato a sostenermi.”

All’interno del testo tante poesie e canzoni dell’autore, con un QR code attraverso cui si può risalire ai brani. La musica è stata infatti una delle sue prime passioni, come emerge dal racconto:

“Fin da bambino ero molto preso dalla musica, una passione che poi si è evoluta in una conoscenza più profonda”.

“Mia madre canticchiava continuamente mentre faceva i lavori di casa, ad alta voce, una botta di vitalità che credo sia stata determinante nella mia formazione.”

In “Perdere tempo mi viene facile – Autobiografia musicata di un meridionale in libera uscita” l’autore tratta i più svariati temi con la sua consueta dissacrante ironia, attraverso frammenti di vita vissuta.

Tra altri, troviamo temi come l’amore, l’amicizia, l’interesse per la poesia, che considera una specie di droga che ti aiuta a vincere la tristezza, la passione per il teatro, per il cinema o per il calcio.

Nel libro Rocco Papaleo ripercorre episodi dell’infanzia, racconta aneddoti della giovinezza e della vita adulta, non in ordine cronologico ma tematico, ricordi nei quali molti possono ritrovare inaspettate analogie con i propri.

L’autore, in questo divertentissimo libro, racconta la storia di un ragazzo di provincia con tanti interessi, a cui la terra natale, la Basilicata, “a tratti rigogliosa ed esplicita, a tratti lunare e taciturna”, bellissima ed immota, stava un po’ stretta.

Questa “Autobiografia musicata di un meridionale in libera uscita” è un libro appassionante ma leggero, diviso in episodi di varia lunghezza, da leggere e rileggere senza bisogno di segnare le pagine.

L’approccio è quello “filmico”, episodi slegati tra loro che, da bravo regista qual è, Rocco Papaleo ha messo insieme con apparente casualità ma con grande armonia.

Alla domanda: “Quanto è distante Lauria – la città lucana dove è nato e cresciuto – dalla Genova di Paolo Conte?” Rocco ha risposto:

“Tutto sommato, non sono poi così lontane, perché per entrambe c’è un punto di vista, il cosiddetto sguardo provinciale, una visione più poetica della realtà, una visione più rarefatta che agevola l’immaginazione.”

L’incontro con uno scrittore, attore, regista, musicista, poeta come Rocco Papaleo per tutti gli stabiesi che amano i libri è stato un evento entusiasmante e sorprendente, perché ha rivelato la sua inesauribile creatività, la sua capacità di emozionarsi ed emozionare.

Nella lettura del libro “Perdere tempo mi viene facile – Autobiografia musicata di un meridionale in libera uscita”, edito da Mondadori, potrete scoprire tanto altro di chi “è cresciuto in un piccolo paese ma ha fatto grandi sogni”.


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