Le Eroine del Nuovo Millenio: “Tenere…ma Tenaci”

Sempre più il Cinema e i film di animazione lasciano spazio a protagoniste, Le Eroine del Nuovo Millenio. A che punto siamo?

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Sempre più il Cinema e i film di animazione lasciano spazio a protagoniste, Eroine di questo nuovo Millennio. A che punto siamo?

Cinema e film d’animazione iniziano a cedere sempre più spazio alle Eroine del Nuovo Millennio: non più soltanto principesse dai lunghi capelli e occhioni luccicanti, ma figure femminili coraggiose, ribelli, intelligenti, indipendenti, brillanti, simpatiche, solitarie ma molto amichevoli, generose e mai egoiste, tenere, ma tenaci, romantiche ma non ingenue… Insomma uguali a quelle che compaiono nelle pubblicità degli assorbenti.

Al 74mo Festival di Cannes, il regista giapponese Mamoru Hosoda  ha presentato il suo ultimo film “ Belle : Ryu to Sobakasu no Hime ”. E’ la storia di una ragazza adolescente che vive con suo padre, insicura e triste per la prematura morte della madre, e che trova nel mondo virtuale, la possibilità di essere una popstar acclamata da milioni di followers.

Eroine nate dal #metoo

Sin dal boom del #metoo si è iniziato ad avere il coraggio di dire ad alta voce che si era esauste come Femmine, di essere rappresentate e raccontate come semplici bambole in attesa che principe azzurro ci baciasse -senza nemmeno chieder il permesso .

Il film Thelma & Louise, nel 1991,  sembrava aver lanciato un segnale di rivendicazione importante… Evidentemente un falso allarme dato che ancora oggi siamo qui a rivendicare la parità di genere.

Tornando al modo in cui il Femminile è raccontato sugli schermi, è plateale come in questi anni, la Disney pare stia attraversando una fase di “espiazione” riproponendo nella maniera più politically correct possibile, film che negli anni ‘90 hanno intrattenuto tante generazioni.

Sia chiaro, le protagoniste restano SEMPRE PRINCIPESSE, -chissà a quando un film della vita di Olympe de Gouges, autrice de “La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”- ma sono, come dire, la “versione femminile dell’eroe maschile”.

Pare infatti che a seguito del #metoo non ci sia stata una onesta, seria riflessione su quale sia il modo di raccontare il femminile, si è semplicemente “ribaltato” lo stereotipo da “donzella in difficoltà” a “femmina con attributi”.

Si è persa pure un’altra occasione: quella di rivedere le dinamiche di relazione tra maschi e femmine e tra le stesse femmine (l’amicizia al femminile sarebbe altro tema di rivedere e correggere, spolverandolo dai fronzoli di Piccole Donne).

In tempi non sospetti già Miyazaki aveva espresso bene nei suoi film come fosse “irrilevante” il fatto che “entro la fine della pellicola” i due protagonisti si innamorassero l’uno dell’altra… Bastava semplicemente l’amicizia.

Resta il fatto che, forse per “deformazione culturale” quando si guarda un film, ci si aspetta che COMUNQUE  alla fine una coppia si formerà…

D’altronde, ci siamo assuefatti per anni all’idea che in un film con cast prevalentemente maschile, alla fine, la bella sarebbe diventata la donna del protagonista – con buona pace degli altri personaggi.

Un femminile “misterioso”

Ad oggi sono poche o rare le storie in cui si sia riusciti a raccontare il femminile  senza fronzoli e senza cadere nello stereotipo ribaltato della “femmina con attributi”… Forse perché di fatto non si è ancora riflettuto abbastanza…

Se pensiamo a come le pubblicità, il mercato, i social e le influencer continuino a condizionare inevitabilmente il nostro modo di essere e di esprimerci, non sorprende se alla fine ci si ritrova sempre con le stesse storie.

Il desiderio di essere Uniche – Speciali – Incomparabili

E’ il desiderio insito forse in ciascun essere umano, quello di trovare il “proprio perché”, il proprio dono, che lo/la faccia sentire meritevole di considerazione e attenzione.

E’ indice di una silente angoscia della Vita, paura della Morte -più che comprensibile- che prima o poi arriverà, ma il terrore più grande è quello di non essere riusciti a “sbocciare” in tempo e aver dato prova che la Vita abbia avuto un senso.

Prospettive Future

Forse, forse, bisognerebbe tornare alle origini, ad una rilettura – e comprensione- dei Classici, che insegnano come i protagonisti, maschi e femmine, sono innanzitutto raccontati come Esseri Umani, il cui scopo non è quello di salvare qualcuno, salvarsi, combattere contro qualcuno, ma innanzitutto dare un senso alla propria vita disciplinando il proprio io ai valori in cui si sceglie di credere per poter dare un senso al proprio operato, al proprio essere.

Le Eroine del Nuovo Millenio: “Tenere…ma Tenaci” / Stéphanie Esposito Perna / Redazione Campania

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