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Castellammare di Stabia

La bella libertà: Spettacolo per riflettere su questo valore e ricordare una fase eroica della nostra storia

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Al Teatro Supercinema di Castellammare una rappresentazione che, attraverso vari linguaggi espressivi: musica, canto, danza, recitazione, scenografie, luci e con un allestimento scenico ammaliante, ha entusiasmato il folto pubblico intervenuto.Nata da un’idea di Ciro Daino e scritta e diretta da Ferdinando Martino, “La bella libertà” è un’opera coinvolgente che ha portato sul palcoscenico una fase eroica della storia partenopea: la Rivoluzione del 1799, il sogno di una repubblica moderna e liberale.

La narrazione degli eventi si dipana attraverso le voci di cinque personaggi femminili, interpretati, in ordine alfabetico, da: Federica Caligiuri, Angelica Cascone, Anna Di Capua, Maria Donnarumma e Colomba Trombetta che sulla scena hanno fatto rivivere le idee, le opinioni, le azioni delle donne della Rivoluzione.

È storicamente accertato che esse diedero il loro contributo alla nascita della Repubblica a fianco dei propri uomini, per affermare a Napoli e in tutto il Sud gli ideali della Rivoluzione Francese, i princìpi fondamentali della democrazia, ma di molte eroine non si conosce neppure il nome.Per ricordare le martiri della Rivoluzione partenopea del 1799, l’autore ha portato in scena i personaggi di Eleonora de Fonseca Pimentel e altre due donne patriottiche che ebbero parte attiva nella Rivoluzione, Luisa Sanfelice e Francesca De Carolis Cafarelli, figure possenti che prendono vita attraverso l’intensa interpretazione di Anna Di Capua, Federica Caligiuri e Colomba Trombetta.

La loro triste sorte ha emozionato il pubblico in sala, così come la morte dei tanti giovani che furono immolati sull’altare della restaurazione.Ferdinando IV di Borbone, infatti, al suo rientro, avviò i processi contro i repubblicani e, su circa 8mila prigionieri, ne fece giustiziare 124: l’età eroica dell’Illuminismo napoletano poteva dirsi definitivamente conclusa.

“Se è venuto il tempo di rappresentare vicende di più di due secoli fa è perché il senso di questo testo è fortemente attuale ed il messaggio che intende veicolare ne fa un’opera che andrebbe vista soprattutto dalle nuove generazioni” – ha sottolineato il regista, Ferdinando Martino.

È fondamentale mantenere vivo il ricordo dei protagonisti della Rivoluzione partenopea, del loro coraggio e del loro impegno, per far capire alle future generazioni quanto sia importante lottare per gli ideali di libertà, eguaglianza e fratellanza.

Oltre al talentuoso cast di ballerini, cantanti e attori con le loro performance, a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva, una messinscena che catturava l’attenzione, grazie a scenografie digitali, brani eseguiti dal vivo, musiche e luci evocative.Angelica Cascone e Maria Donnarumma hanno egregiamente interpretato Maria Carolina di Borbone e Lady Hamilton, bravi interpreti anche Umberto Amato, Salvatore Cipriano, Ambrogio Coppola, Ciro Daino, nelle vesti del Vescovo Bernardo Della Torre, Giuseppe Gargiulo, il trio dei cantanti Rosaria Cafiero, Angelo Irto e Amodio Somma.

 

Uno spettacolo memorabile anche grazie alle belle coreografie di Pia Tagliamonte, alla consulenza musicale di Ciro Daino, alle scenografie digitali audio, video e luci di Antonello De Simone.

Un plauso all’autore e regista de “La bella libertà”, che con la sua emozionante rievocazione, frutto di approfondite ricerche storiche, ci ha presentato gli eventi della Rivoluzione partenopea e ricordato i personaggi che ne furono protagonisti, richiamando l’attenzione su una pagina della nostra storia che non va dimenticata.

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