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Castellammare di Stabia

La 51a Stagione di prosa del Centro Teatrale Bresciano si conclude con Moby Dick

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Il capolavoro della letteratura americana di Herman Melville, “Moby Dick”, torna a vivere sul palcoscenico del Teatro Sociale di Brescia (via Felice Cavallotti, 20) dal 6 all’11 maggio 2025. Questo allestimento, firmato per la regia da Guglielmo Ferro e con l’adattamento di Micaela Miano, chiude la cinquantunesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata “L’arte è pace”. Ad incarnare l’ossessivo Capitano Achab sarà un intenso Moni Ovadia, affiancato da Giulio Corso nel ruolo del primo ufficiale Starbuck.

La narrazione ci trasporta sulla baleniera Pequod, un vascello che sembra navigare verso un destino ineluttabile. Tra tempeste furiose, infruttuose battute di caccia e momenti di inquietante bonaccia, la ciurma, composta da figure emblematiche come Queequeg, Pip e Ismaele, si avvia inconsapevolmente verso la tragedia. Il doblone d’oro issato sull’albero maestro, promessa di ricchezza per chi avvisterà la balena bianca, si trasforma in un patto mefistofelico, una discesa negli abissi dell’ignoto.

In questo contesto di crescente tensione, emerge con forza il dualismo tra il Capitano Achab e Starbuck. Achab, divorato dalla sete di vendetta nei confronti di Moby Dick, incarna l’empietà e la violazione, un uomo che sfida apertamente la divinità nella sua cieca ossessione. Starbuck, al contrario, rappresenta la voce della ragione e della coscienza, un baluardo di valori teocentrici che si oppone alla blasfemia dell’odio di Achab.

Ma è proprio nel confronto umano con Starbuck che Achab si scontra con il lato più oscuro della propria anima. Moby Dick, la balena bianca, non è solo una creatura marina, ma diviene la manifestazione fisica della malattia interiore del capitano, una condanna ineluttabile. Starbuck, con la sua presenza costante e la sua integrità morale, acuisce il tormento di Achab, riflettendo come uno specchio il suo “peccato originale”.

In questa tragica epopea marina, la caccia a Moby Dick trascende la semplice vendetta, trasformandosi in una sfida primordiale tra uomini, un conflitto interiore ed esteriore che riecheggia le grandi tragedie shakespeariane. Sul palcoscenico del Teatro Sociale, accanto a Moni Ovadia e Giulio Corso, prenderanno vita anche Tommaso Cardarelli, Nicolò Giacalone, Pap Yeri Samb, Filippo Rusconi, Moreno Pio Mondì, Giuliano Bruzzese e Marco Delle Fratte. Le scenografie evocative sono curate da Fabiana Di Marco, i costumi da Alessandra Benaduce e le musiche suggestive da Massimiliano Pace.

“Moby Dick”, in questa nuova e intensa produzione del Centro Teatrale Bresciano, non è solo la storia di un’ossessione, ma un viaggio nelle profondità dell’animo umano, dove la fitta nebbia che avvolge il Pequod sembra presagire un destino di non-redenzione.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Sociale di Brescia tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.

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