I
l palcoscenico si illumina di nuova vita con il debutto nazionale de “Il teatro comico di Carlo Goldoni”, una produzione che promette di rivoluzionare la percezione del classico goldoniano.Il Centro Teatrale Bresciano e il Teatro dell’Elfo, in collaborazione con l’Invisibile Kollettivo, presentano un’opera che è al contempo un omaggio e una rilettura audace del capolavoro di Goldoni.
Valentina Diana, con la sua drammaturgia originale, ci conduce in un “reality ante-litteram” dove l’arte si scontra con la realtà, dove i personaggi di un vecchio mondo lottano con le esigenze del presente.Debutta in prima nazionale la nuova produzione firmata Centro Teatrale Bresciano e Teatro Dell’Elfo intitolata Il teatro comico di Carlo Goldoni scritto da Valentina Diana, tratto da Carlo Goldoni, che vede la regia, l’interpretazione, le scene e i costumi di Invisibile Kollettivo: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman.
Un “reality ante-litteram” lo definiscono gli artisti del Kollettivo: “Un testo del tutto originale dove, nel rispetto dei personaggi e delle situazioni descritte da Goldoni, le riflessioni artistiche devono fare i conti con le possibilità economiche e gli obblighi narrativi sono dettati dai bandi di finanziamento, tra sussulti amorosi, piccioni, drammi di personaggi che appartengono a un vecchio mondo e spese al discount”.Una drammaturgia originale che debutterà in prima nazionale assoluta al Teatro Renato Borsoni di Brescia (via Milano, 83), dal 7 al 16 marzo 2025, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30 (lunedì riposo).
Al termine delle recite bresciane, lo spettacolo calcherà il palcoscenico della Sala Fassbinder Teatro dell’Elfo di Milano, dal 18 marzo al 13 aprile 2025.
Il teatro comico di Carlo Goldoni di Valentina Diana, da Carlo Goldoni, vede la regia e l’interpretazione di Invisibile Kollettivo: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman.Le luci sono di Cesare Agoni, la collaborazione alla scena è di Michele Sabattoli, la collaborazione ai costumi è di Bruna Calvaresi, per una produzione Centro Teatrale Bresciano e Teatro dell’Elfo, in collaborazione con Invisibile Kollettivo.
Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Next – Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2024/2025.
Il teatro comico di Carlo Goldoni è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.Dopo il successo di Come tu mi vuoi di Pirandello, Invisibile Kollettivo torna a collaborare con il Centro Teatrale Bresciano con un inedito lavoro su Goldoni, affidandosi alla riscrittura ironica e poetica di Valentina Diana, autrice edita da Einaudi e recentemente ospite al Royal Court Theatre di Londra all’interno del progetto Fabulamundi Playwriting Europe. “Nel Teatro comico – scrive Valentina Diana – Goldoni ci fornisce le ‘linee guida’ per scrivere una buona commedia ma, insieme, ci mostra il dubbio, il baratro dell’arte, il bilico tra la necessità dell’artista di esercitare la propria arte e la sua necessità di mangiare. Il teatro comico è una commedia e, insieme, un saggio sulla comicità che anticipa un’idea di comico molto più moderna, dove il comico è un velo attraverso il quale si intravede ciò che dietro il comico si cela: il tragico.
E il dramma sotteso è un ribollire di ambivalenza verso il mestiere d’artista: chi è l’artista senza l’arte? E cosa rimane di lui se deve rinunciarvi?Nel testo di Goldoni l’altezza dalla quale i personaggi osservano se stessi sul limite dell’abisso si fa commedia.
Questo è il nucleo atomico, ancora attivo, ancora incandescente, dell’opera – mi sono detta.E intorno a questo nucleo ho lavorato”.
In un solo anno, tra il 1750 e il 1751, Carlo Goldoni scrive sedici nuove commedie.La prima è Il teatro comico, vero e proprio manifesto poetico, in cui l’autore “mette in commedia” la sua idea di riforma teatrale e ci proietta nel “dietro le quinte” di una compagnia teatrale impegnata a provare una vecchia farsa, svelandoci i meccanismi della costruzione di uno spettacolo insieme alle difficoltà che, da sempre, gli artisti devono affrontare.
Grazie alla riscrittura di Valentina Diana quello che oggi viene presentato è un testo del tutto inedito dove, nel rispetto dell’originale goldoniano, le riflessioni artistiche e l’incedere della narrazione deve fare i conti con le ben più prosaiche questioni del vivere.In una divertente girandola di entusiasmi, paure, lotte, ripicche, imprevisti slanci di solidarietà, ci troviamo così a sbirciare le sorti di questo gruppo di teatranti che riflette le storture e i paradossi di un’intera società e, allo stesso tempo, esprime la passione e l’orgoglio per il proprio mestiere.
Così, mentre li vediamo lottare per le loro concrete e umanissime esigenze – la necessità di guadagnare, la fame, il desiderio di successo –, scopriamo la loro vera vocazione e la fortissima volontà di non disperdere il senso poetico del loro mestiere.A partire dalle questioni ancora attualissime poste da Goldoni quasi trecento anni fa, questa inedita versione del testo offre uno sguardo sul nostro tempo e su come raccontarlo, mantenendo intatta e forte, come lo stesso Goldoni ci insegna, la capacità di ridere.
Per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento dello spettacolo, il Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia propone il quarto incontro del ciclo I pomeriggi al CTB, rassegna giunta alla sua nona edizione e curata da Lucia Mor, ordinario di Letteratura tedesca dell’Università Cattolica. Giovedì 13 marzo alle ore 17.00 presso il Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20), Elena Russo Arman, Franca Penone, Alessandro Mor, Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti dialogheranno con la giornalista e critica teatrale Laura Bevione sul tema “Goldoni andata e ritorno.
Il teatro che si racconta, vive e si riscrive”. La partecipazione all’incontro è gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili.
Invisibile Kollettivo nasce nel 2017 dal ‘reincontro’ tra Elena Russo Arman, Franca Penone, Alessandro Mor, Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti.Formatisi tra il 1991 e il 1995 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e a quella del Piccolo Teatro di Milano, individualmente e come attori hanno lavorato con maestri indiscussi delle scene (Ronconi, Strehler, Stein, Cobelli, De Capitani, Bruni, Lavia, Mauri, Martone, per citarne alcuni), oltre ad aver avuto esperienze anche nell’ambito della regia e della scrittura per la scena.
Insieme hanno realizzato L’Avversario di Emmanuel Carrère, Open di Andre Agassi (entrambi prodotti dal Teatro dell’Elfo), HeLa ovvero L’immortalità di Henrietta Lacks e Comparse di Valentina Diana.Per il Centro Teatrale Bresciano (in coproduzione con Teatro dell’Elfo) Come tu mi vuoi di Luigi Pirandello (2022).
Valentina Diana, classe 1968, è poetessa e autrice di narrativa e teatro.
Per Einaudi ha pubblicato i romanzi Smamma e Mariti o le imperfezioni di Gi, e, per la Collezione di Teatro, Tre monologhi (andati in scena con Marco Vergani e la regia di Vinicio Marchioni).Ha pubblicato, inoltre, la raccolta di prose poetiche Uno e i testi teatrali La palestra della felicità (messo in scena da Elena Russo Arman per il Teatro dell’Elfo) e Fratelli (messo in scena da Lorenzo Fontana).
Tra i suoi testi teatrali per l’infanzia La bicicletta rossa ha vinto il Premio Eolo per la drammaturgia 2012. Il grande Spavento è stato presentato all’interno del cantiere di collaudo della drammaturgia contemporanea Playground di Fabulamundi presso il Royal Court Theatre di Londra (regia di Atri Banerje, 2022).
Conclusione
Con “Il teatro comico di Carlo Goldoni”, l’Invisibile Kollettivo e Valentina Diana ci offrono uno spettacolo che è molto più di una semplice rappresentazione teatrale. È un’esperienza che ci invita a riflettere sulla natura dell’arte, sulle sfide che gli artisti affrontano e sulla capacità del teatro di rispecchiare la società.Un’opera che, pur affondando le radici nel passato, parla con voce potente al nostro presente, ricordandoci che, come diceva Goldoni, “il mondo è un bel libro, ma inutile per chi non lo sa leggere”.
Lascia un commento