Intense emozioni ieri sera nella “Sala Cantico delle Creature” in Via San Nicola, per la messa in scena del musical “Il Giullare di Assisi”, uno spettacolo armonioso e coinvolgente, caratterizzato da una profonda carica emotiva e umana.
Ad esibirsi il Gruppo “Teatro & Arte” delle Parrocchie San Nicola a Mezzapietra e Sant’Eustachio a Privati, che ha interpretato con notevole bravura il testo tratto da “Forza venite gente”, un musical incentrato sulla vita di San Francesco d’Assisi, di Mario Castellacci.
San Francesco, considerato il “santo patrono degli ecologisti”, esercita ancora oggi un grande fascino per il suo amore per la povertà e la semplicità, e il suo legame con la natura.
La sua figura attrae ancora oggi, a distanza di ottocento anni, per la modernità dei valori di pace, fraternità e compassione del suo messaggio, che vanno oltre la religione.
Il musical, attraverso le vicende della vita di San Francesco, tratta diversi temi chiave.
Il primo è il conflitto tra la visione materialista del padre (Pietro di Bernardone) e quella spirituale del figlio, mettendo in luce il rapporto contrastante tra padri e figli, un tema che attraversa generazioni ed epoche.
Il secondo è quello sulla vera felicità, che per Francesco non risiede nella ricchezza, ma nelle opere di bene e nella libertà interiore. La storia di Francesco è, infine, anche un modo per esplorare la forza della fede e la ricerca di una verità superiore che va oltre le preoccupazioni terrene.
Il Gruppo “Teatro & Arte” ha dato vita ad uno spettacolo che non è la semplice esecuzione tecnica di canto, ballo e recitazione, ma un’interpretazione di alto livello, un’esperienza coinvolgente e memorabile per gli spettatori, che hanno gremito la sala teatrale durante i tre spettacoli messi in scena ll’8, il 15 e il 16 novembre scorsi.
Con notevole abilità canora e presenza scenica, nel ruolo di San Francesco si è esibito Sebastiano Apuzzo, affiancato dalle strepitose Lucia Ferraro Santa Chiara), e Anna Capriglione (La Cenciosa), e dal bravissimo Benito Previtera (Pietro di Bernardone).
Altri personaggi dal grande carisma, sono stati interpretati magistralmente da Francesca Martino (L’Angelo), Maria Grazia Martino (Sorella Provvidenza)), Martina Noviello (Sole Luna Morte) e Sara Santaniello (La Povertà).
Performer straordinari anche Simone Barbaria (Frate Leone), Christian Cimmino (il Capo Arabo), Francesco Cimmino (Il Lupo), Lello Guerniero (Il Diavolo) che, con il bravo Michelangelo Giugliano, hanno interpretato anche i ruoli di Cortigiani e Frati.
Meravigliose le bambine: Maria Grazia Apuzzo, Vittoria Troiano, Sara Barbaria e Ludovica Fileccia, nei ruoli di Uccelli, Cappuccetto Rosso e Cortigiane.
Ad interpretare Cortigiane, Suore, Vedove e Uccelli, le bravissime Annachiara Buonocore, Francesca Martino, Maria Grazia Martino, Martina Noviello, Sara Santaniello.
Bellissimi i costumi e le coreografie, spettacolari le luci. Ricca di suggestioni sonore e visive, la messa in scena è stata curata con particolare attenzione dal talentuoso regista e attore teatrale Ferdinando Staiano.
Alla fine della serata, i ringraziamenti del regista, Nando Staiano e di Don Roberto Buonomo, parroco delle Chiese stabiesi di San Nicola e di Sant’Eustachio nella zona collinare della città.
Il regista, nel salutare il folto pubblico intervenuto, ha spiegato la motivazione della scelta di un testo che tratta della vita di San Francesco d’Assisi, legata al fatto che quest’anno ricorrono gli ottocento anni dalla stesura del “Cantico delle creature” a cui è dedicata la sala teatrale, inaugurata nel 2023.
“Lo scopo di queste iniziative – ha affermato Don Roberto nel suo intervento – è quello di creare un punto di rifermento, non solo per il teatro, ma per quello che c’è intorno, di dare un messaggio positivo ai giovani”.
“Noi abbiamo bisogno in questo mondo così “scombinato” di messaggi buoni e di impegnare i ragazzi a fare qualcosa, invece che perdere tempo in mezzo alla strada. Un poco alla volta – ha concluso – anche se riusciamo a fare poco, anche una sola goccia – come diceva Santa Teresa di Calcutta – è quello che dà significato alla nostra vita”.





