Sala piena al Teatro Karol di Castellammare di Stabia per ricordare Annibale Ruccello, uno degli autori più importanti della nuova drammaturgia napoletana, un vero genio del teatro nazionale, scomparso ad appena trent’anni nel 1986 in un incidente stradale.L’evento, organizzato dall’Associazione Pride Vesuvio, col patrocinio del Comune di Castellammare di Stabia per omaggiare l’artista stabiese a 39 anni dalla morte, ha riunito amici e attori famosi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui o che hanno interpretato le sue opere.Ad iniziare la serata, un emozionante ricordo dell’artista scomparso, letto dal giornalista Nicola Garofalo, che ha accolto gli ospiti sul palco con garbo e professionalità.A portare i saluti dell’amministrazione comunale, l’assessora alle Pari opportunità e all’Educazione all’identità Annalisa di Nuzzo che, essendo stata anche sua amica e compagna di scuola, ha ricordato Annibale, definendolo uno dei pilastri dell’identità stabiese:
“Siamo stati testimoni di un’epoca in cui c’erano tanti input che venivano dall’esterno e penetravano nel Liceo che frequentavamo”.
Nei ricordi dell’Assessora Di Nuzzo la partecipazione all’allestimento del primo spettacolo di Ruccello al Teatro Odeon, “La Cantata dei Pastori”, con una piccolissima comparsata: una delle donne che seguivano la processione.”
“Poi, avendo studiato antropologia all’università, – ha continuato – mi ritrovai Annibale come antropologo” e proprio questo aspetto delle sue opere sembra essere trascurato per la Di Nuzzo, perché Ruccello “fonde nelle sue opere storia, antropologia e teatro”.L’Assessora alle Pari opportunità, ha poi rivolto un caloroso benvenuto agli organizzatori della serata e del Pride che si terrà nella nostra città sabato prossimo, 20 settembre:
“Il Pride a Castellammare per noi è un’importante iniziativa, è stato accolto con grande entusiasmo da tutta l’amministrazione comunale perché è la testimonianza di come sia possibile unire insieme educazione e intrattenimento, un intrattenimento che ha uno sguardo e un’incisività perché mira a rispettare le diversità e i diritti di tutti.”
Marisa De Martino dell’Osservatorio LGBTQIA+ Regione Campania, che promuove e raccoglie dati per azioni di contrato alla violenza e alle discriminazioni legate all’identità di genere, e amica di Annibale, ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale per il sostegno al Vesuvio Pride, “segno di una società che investe in diritti civili e sociali.”
A salutare il pubblico del Teatro Karol in questa serata così speciale anche Danilo Beniamino Di Leo, Presidente del Pride Vesuvio, che ha affermato:
“Siamo orgogliosi e contenti di questa scelta, ringraziamo l’amministrazione comunale di Castellammare che ci ha accolti come nessun altro prima e il Teatro Karol e il direttore Giovanni Petrone che ci ha ospitato.”
“Ancora oggi, per quanto cerchiamo di sensibilizzare sulla questione arcobaleno, ci chiamano ragazzi che sono stati cacciati di casa dai genitori o che hanno paura di fare coming out, per questo dobbiamo scendere nelle piazze e portare i nostri colori.”
Ha quindi invitato tutti il 20 settembre al Vesuvio Pride sul lungomare stabiese, con artisti importanti che si esibiranno sul palco, tra cui la madrina dell’evento, Pietra Montecorvino.
Antonella Morea, straordinaria attrice, cantante e regista teatrale italiana, che sta portando in scena “Mamma – Piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello, ha raccontato di averlo conosciuto all’Università Federico II di Napoli, quando questi stava preparando la tesi in antropologia sulla Cantata di Pastori con Roberto de Simone ed ha condiviso alcuni bei ricordi.Sul palco anche il fotografo di scena Peppe Del Rossi, autore delle più note e belle foto di Annibale, che ha raccontato come si fossero conosciuti e com’era nata la loro collaborazione.Ad animare la serata, con simpatici aneddoti sull’amicizia e sulla collaborazione con il drammaturgo stabiese, Gino Curcione, attore napoletano di grande successo: è sua la voce fuori campo in “Le cinque rose di Jennifer”.
Spassosissimo il racconto di quando una sera, nel periodo natalizio, Curcione, Ruccello, Enzo Moscato, Servillo, Martone, Silvio Orlando e altri noti attori napoletani, dopo uno spettacolo, sono andati a giocare a tombola a casa di un’amica di Corcione a Fuorigrotta.Hanno animato la serata tirando i numeri del cartellone con l’eco, cioè Curcione spiegava il significato dei numeri in napoletano e Ruccello lo ripeteva con la cadenza stabiese, tra l’ilarità generale.Gino Curcione ha poi dilettato i presenti con la sua bella interpretazione di brani tratti dalle favole di Annibale, in cui confluiscono filastrocche e detti popolari dell’immaginario partenopeo e stabiese.Anche Giuliana De Sio, famosa attrice salernitana, è salita sul palco per omaggiare Ruccello, perché per anni è stata la meravigliosa interprete di “Notturno di donna con ospiti”, una delle opere più note del drammaturgo.
Non ha ricordi con Annibale da condividere, perché purtroppo non lo ha mai conosciuto, ma la fascinazione della sua opera ha colpito anche lei.Adriana Imparato – la protagonista di “Notturno di donna con ospiti”, è un personaggio a cui la De Sio afferma di essere molto legata: ” Sono cresciuta e invecchiata con un personaggio che non è invecchiato mai. – ha sottolineato.
“Se avessi conosciuto Annibale Ruccello, lo avrei chiuso in una stanza e gli avrei detto: “Scrivi!” – ha detto l’attrice.Purtroppo, la prematura scomparsa del drammaturgo ha impedito che ciò accadesse e che vedessero la luce altri capolavori.Il teatro di Ruccello, un teatro sperimentale aperto alla contaminazione di linguaggi diversi, è un teatro che piace e che coinvolge un pubblico sempre crescente, composto in gran parte da giovani.
Perché, secondo te, Annibale ancora oggi è molto seguito, che cosa attrae il pubblico? – le ha chiesto Nicola Garofalo.
“Perché oggi ci sono in giro tanti spettacoli intellettualmente inutili, – ha risposto l’attrice salernitana – invece Annibale era un intellettuale che scriveva per il pubblico, nella sua opera c’è commedia e c’è tragedia allo stesso tempo, è tutta vita che sale sul palcoscenico.”
Un teatro vicino alla realtà quotidiana, che porta in scena storie di alienazione, solitudine, frustrazione, follia, un teatro che affascina e che fa riflettere.In sala tanti amici di Annibale che hanno voluto essere presenti alla serata e che lo ricordano con stima e simpatia, tanti altri che non lo hanno conosciuto, ma che sono fieri di essere suoi concittadini.
“Nessuno muore se vive nel cuore di chi resta”, una frase attribuita ad Ugo Foscolo è quella che meglio esprime quanto Annibale Ruccello continui a vivere nel cuore e nella memoria degli Stabiesi.





