Se l’Emergenza Covid-19 colpisce duramente i polmoni, l’ Emergenza violenza sulle Donne colpisce al cuore, e lo ferma.
Emergenza Covid-19 = Emergenza Violenza sulle Donne
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e l’Emergenza Covid-19 colpisce duramente i polmoni, l’ Emergenza violenza sulle Donne colpisce al cuore, e lo ferma.
In queste lunghe giornate, ormai è quasi passato il primo mese, restare chiuse in quarantena per molte donne può risultare ancora più pericoloso che uscire di casa senza mascherina.
La violenza non si ferma, anzi. L’essere costrette in casa, in una convivenza forzata con chi ci fa del male, non può essere sopportabile, non DEVE far credere a chi ne è vittima “che così deve andare” o “tanto poi passa”.
Non bisogna avere vergogna di gridare aiuto, non bisogna avere paura di raccontare la verità: lo Stato c’è, le Forze dell’Ordine ci sono e sono sul territorio pronte a rispondere alla vostra chiamata e a soccorrervi.
Siamo in un’epoca di passaggio: un tempo esisteva il detto “fra moglie e marito non mettere il dito” o “quello che succede tra le mura di casa non riguarda nessun altro”.
Oggi, per fortuna, la situazione sta cambiando: sempre più donne – di qualunque età, diventano consapevoli del fatto di avere tutto il diritto di non dover sottostare all’idea di diventare bersaglio delle frustrazioni, della cattiveria, della violenza dei maschi con cui convivono.
Così molte denunciano.
Non è mai troppo tardi per denunciare, non è mai troppo tardi per dire basta.
E il bello è che se per una vita si è state vittima della cattiveria, della frustrazione e della violenza di questi maschi, il più delle volte quando si chiamano le Forze dell’ Ordine per chiedere soccorso, a presentarsi alla porta sono proprio agenti Uomini.
A dimostrazione che, le persone non sono tutte uguali. E non si tratta solo del fatto di indossare la divisa ed agire “in nome dello Stato“.
Quando si è costrette a vivere in un “micro-mondo” dove tutto viene deciso dal “maschio di casa“, si finisce col ridurre i propri orizzonti, e credere che “fuori” funzioni esattamente così “come dice lui”.
Non è così.
I centri antiviolenza della Regione Campania continuano ad essere operativi da remoto. Chiamando il 1522, verrà indicato il numero telefonico più vicino con cui parlare.
Il centro Dafne dell’ospedale Cardarelli di Napoli è pronto a fornire sostegno psicologico a distanza al numero: 338/4369423.
Nessuna donna deve essere lasciata sola!
Alle Donne intrappolate in questa condizione: non dovete temere di “essere giudicate”.
Non siete voi le colpevoli.
Avete tutto il diritto di Vivere la vostra vita essendo Rispettate.
Avete il Diritto di chiedere Aiuto alla Giustizia, allo Stato.
Lo Stato c’è.
Non temete di far sentire la vostra voce, di dire il vostro Nome e chiedere aiuto.
Perché non è vero quello che “vi dice lui”: che “là fuori non troverete di meglio”.
Sbagliato: fuori dalla caverna dove vi ha rinchiuso, ci sono persone straordinarie, donne e uomini, in divisa e non, pronte ad ascoltarvi, credervi, supportarvi e aiutarvi ad “uscire fuori dalla caverna” e vivere nel mondo.
Certo nel mondo c’è ancora tanto da migliorare, ma è sbagliato credere si è più “al sicuro” tra le braccia di chi ci stringe al punto da soffocare la nostra voce, lacerarci il cuore, schiacciare il pensiero, affogarci nelle nostre stesse lacrime e impedirci di vivere.
Non abbiate né paura né vergogna, non dovete.
Non è mai troppo tardi per dire basta.
Chiedere Aiuto, non è una Vergogna.
Chiedere Aiuto, non è segno di Debolezza.
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