Castellammare, l’ex Vicesindaco Di Martino si dimette dalla segreteria Pd cittadina
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astellammare di Stabia, l’ex vicesindaco Di Martino, scontento della piega che sta prendendo il Pd in città, ha deciso di dimettersi dalla segreteria cittadina. Ed è così che la segreteria Pd, perde un pezzo. Questa le parole di Di Martino, riportate dal suo profilo social:
“Caro Nicola, cari amici/he e Compagni/e,
Rassegno le mie dimissioni dalla segreteria.
La direzione che sta prendendo la nostra discussione, in vista del voto amministrativo, non mi persuade.
Alla luce della pesante sconfitta delle scorse elezioni politiche è evidente che il lavoro da fare è difficile e dall’esito incerto. Noto però un senso di marcia che va nella direzione sbagliata. Stiamo isolando il PD all’interno del quadro politico cittadino.
Innanzi ad una sconfitta è legittimo poter pensare di ripartire da quel che è rimasto e da quello cercare la costruzione di una nuova proposta politica. Legittima ma arrendevole. Noto segni di chiusura in una ridotta minoritaria ed identitaria che a mio avviso non può essere la risposta dei Democratici.
Alla proposta lanciata da Leu di mettere su una patto ampio della migliore società stabiese, non si può rispondere che il tema è ripartire dalla Sinistra, come ha fatto Nicola l’altra sera. Voglio ricordare a tutti noi che alle ultime elezioni tutta la sinistra ha raccolto poco più di 5.000 consensi, considerando tutti i voti al PD di sinistra.
C’è in un progetto del genere la negazione dello spirito costitutivo stesso del Partito Democratico. E’ un congresso aperto e chiuso nella sconfitta e prendendo la porta che porta al baratro.
Così come apostrofare tutto il Civismo come “criminogeno” è un grave errore politico e una visione che mortifica la tradizione democratica di Castellammare. Voglio solo ricordare statisticamente che alle ultime elezioni le liste civiche hanno avuto il 70% della rappresentanza consiliare.
C’è infine un tema cui non si può continuare ad eludere, o peggio dichiararlo nelle riunioni e poi non renderlo pubblico. Tony Pannullo chiede giustamente un giudizio sulla sua esperienza di governo. Ebbene quel giudizio va dato e con nettezza. Altrimenti questa sospensione rischia di deflagrare su tutti noi. Ed io non voglio essere corresponsabile del disastro. Quella è stata un’esperienza con luci ed ombre. Ombre che abbiamo rilevato noi, ombre che ha ammesso lo stesso Pannullo. Su quelle ombre va fatta chiarezza altrimenti rischiano di pesare sul futuro consiglio. In modo particolare quando si paventa una pressione della Camorra sul governo cittadino. E poi ci sono stati gli errori che pesano e ricadranno sulla città. Il bando delle Terme è uno di questi, e rischia di mettere la parola fine sulla possibilità di far ripartire il termalismo.
Non ho mai nascosto il mio punto di vista. Penso che il maggiore peso su quell’esperienza amministrativa è stata la scelta di Tony di circondarsi, ad un certo punto dell’esperienza, di una tolda di comando che l’ha spinto a commettere innumerevoli errori, sino alla deflagrazione della maggioranza in piena campagna elettorale. Su quei consigliori pesa sia la caduta dell’esperienza Cuomo sia di quella dello stesso Pannullo. Sarebbe sano evitare che possano arrecare altri danni alla città e al Partito Democratico. E’ questo che andrebbe data come risposta, il silenzio non aiuta alla chiarezza.
Ho più volte segnalato la necessità di costruire una coalizione di uomini e donne che hanno a cuore solo gli interessi della città, un’alleanza di volenterosi, di competenze, d’interessi economici legittimi che agiscono per la ripresa di Castellammare. Lavoratori, imprenditori, commercianti, intellettuali e professionisti devono assumere un progetto di cambiamento e portarlo avanti con unità e determinazione. Abbiamo oggi bisogno di unità e non di frantumazioni. Molte di queste risorse sono già in campo con liste civiche, altre sono nei partiti, altre stanno valutando se ci sono le condizioni per scendere in campo. Il nostro ruolo dovrebbe essere quello di essere il lievito di un processo del genere e metterci a disposizione. Non rinchiuderci su noi stessi invocando il primato di un partito che non è altro che un corpo deflagrato. Ne abbracciare in modo tardivo la bandiera di una Sinistra sconfitta.
Partendo dal tener ferma la propria cultura politica, che non si cancella mai, bisogna avere il coraggio di andare oltre, con la tenerezza che la nostra città merita ma anche con competenza e determinazione. Io continuerò a lavorare in tale direzione. Voglio ringraziare Nicola e tutti voi per avere avuto la possibilità di avviare un lavoro. Mi auguro di continuare insieme il nostro lavora da Democratici, per il bene di Castellammare. Ma non posso più continuare a condividere un processo di direzione che va verso la soluzione sbagliata. “
Non sono mancate le critiche fatte attraverso i commenti al suo post. C’è di fatto che in casa Pd, c’è bufera da mesi, e questa dimissione non gioverà alla già precaria situazione. Chissà che il nostro ex vicesindaco, non si candidi alle prossime amministrative come Sindaco della città. Sarà tutto da vedere.
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