Leu contro l’indifferenza e il falò della vergogna.
C
astellammare, uno striscione indecente, un manichino appeso e il volto peggiore della nostra città si è ritrovato ancora una volta sotto i riflettori dei media. Di nuovo la camorra è apparsa come padrona incontrastata di un pezzo del territorio, ed è accaduto proprio all’indomani dell’operazione Olimpo, che ha svelato e promette di svelare ancora oscure connessioni tra la malavita organizzata e i cosiddetti colletti bianchi.
Noi sappiamo, e ce lo ripetiamo di continuo, che Castellammare non è solo questa: l’immagine plastica della notte dell’Immacolata l’ha fotografata meglio di qualunque altra cosa. Da un lato migliaia di persone in Villa Comunale ad ascoltare un concerto e ad assistere all’accensione dei fuochi sull’arenile, e dall’altro un manipolo di gentaglia che, dissacrando un rito, mandava minacce di morte ai pentiti di camorra.
Ma non solo. In molti slarghi della città, sempre gli stessi, come ogni anno, sono state accese pire, talvolta sotto lo sguardo delle forze dell’ordine. Il punto è anche questo: l’illegalità tollerata, consentita implicitamente distogliendo lo sguardo. Una modalità perversa, che porta inevitabilmente ad abbassare sempre di più l’asticella dell’illecito, e ad accettare comportamenti e azioni nettamente illegali.
E’ il momento di reagire, di non rassegnarsi alla disfatta, di alzare la voce, di chiedere una presenza e un’attenzione costante da parte del Prefetto, del Ministro del Lavoro, dello Stato in tutte le sue forme. Ma noi crediamo anche che la stessa Castellammare abbia in sé la forza di cambiare, e di reagire all’indifferenza; per questo chiediamo, oggi, una forte mobilitazione sui temi della legalità, che è e resta condizione necessaria per uno sviluppo della città e del suo apparato produttivo, nonché del turismo, che ne sta diventando una voce importante.
Lo chiediamo al sindaco Cimmino, affinché organizzi un evento che possa coinvolgere l’intera città. Politici, scuole, parrocchie, terzo settore, per una “Notte della legalità” da tenersi a partire da Palazzo Farnese, con iniziative varie che sottolineino la voglia di riscatto dei tantissimi stabiesi perbene. Quelli che non ci stanno a finire in prima pagina per l’arroganza sfacciata di quattro camorristi; quelli che rivogliono una città dove si rispettino le regole; quelli che chiedono una città dove non vengano svenduti pezzi del suo patrimonio; quelli che, in definitiva, vorrebbero vivere in una città normale.
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