Aggiornamento sulla situazione Anm nella riunione congiunta Infrastrutture e trasporti e Bilancio

Questa mattina le commissioni Infrastrutture e Trasporti, presieduta da Nino Simeone, e la commissione Bilancio,...

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Questa mattina le commissioni Infrastrutture e Trasporti, presieduta da Nino Simeone, e la commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, si sono riunite insieme per un aggiornamento sulla situazione di Anm, con l’intervento degli assessori Panini e Calabrese. Dopo molti interventi dei consiglieri sulle principali questioni, per continuare la discussione sull’esito della decisiva riunione del pomeriggio del del tavolo tra amministrazione, azienda e sindacati, le commissioni hanno deciso di aggiornarsi a domani mattina (20 ottobre) alle ore 9.00.
Nell’intervento introduttivo e nella replica agli interventi dei consiglieri, l’assessore Panini ha ribadito innanzitutto l’orientamento generale dell’amministrazione sulla vicenda, e cioè fare tutto il possibile per salvare Anm mantenendone la natura pubblica; ha sottolineato la positiva interlocuzione che si è avviata con il presidente della Regione su questi obiettivi. Con i sindacati e l’azienda, al quinto incontro, si sta lavorando ad un testo che guarda non solo al futuro prossimo ma al rilancio dei trasporti nei prossimi 5 anni e che tra i suoi principali punti ha l’aumento dell’offerta, l’efficientamento aziendale e la lotta agli sprechi, il coordinamentro delle politiche per la sosta e i trasporti, le ricadute sul personale della dichiarazione di stato di crisi dell’azienda, dichiarazione che, secondo la legge Fornero, è ineludibile perché si possano attivare i nuovi ammortizzatori sociali, in particolare la Naspi, con l’impegno della Regione ad accelerare l’integrazione del reddito lordo di quei lavoratori che sono in condizione di lasciare l’azienda grazie a questo strumento (si calcola che saranno 40/45 persone), così come c’è un accordo a livello regionale per l’accompagnamento alla pensione (fino a 15 mensilità) di quei lavoratori che ne hanno i requisiti contributivi. Anche sulla mobilità tra partecipate, che dovrebbe interessare 69 lavoratori di Anm, positive novità si attendono dal confronto che a livello nazionale ha visto convergere l’associazione dei Comuni, quella delle Province, le Regioni, oltre che il Ministero del Lavoro e quello della Funzione pubblica, per una applicazione del decreto Madia che potrebbe avvantaggiare la mobilità dei lavoratori verso le altre partecipate comunali, ampliandone anche lo spettro.
Anche l’assessore Calabrese è intervenuto per chiarire innanzitutto l’aspetto dei finanziamenti pubblici per i trasporti che ha visto contenziosi tra Comune e Regione; allo stato, il Comune, caso unico tra i Comuni in Italia, integra in modo sostanziale, il fondo regionale che finanzia i cosiddetti “servizi minimi” di trasporto e che nel 2016 è diminuito di quasi 13 milioni. Sul fronte dei trasporti in senso stretto, l’assessore ha sottolineato che solo questa amministrazione, dopo il 2008 (ultima fornitura di treni) ha avviato la procedura per l’acquisto di nuovi treni e contestualmente avviato la gara per l’acquisto di nuovi bus, che arriveranno a breve e che rimedieranno alla carenza attuale; necessario, però, che sia riprogettata la rete di trasporto su gomma che non tiene adeguatamente conto dello sviluppo, nel frattempo avvenuto, del trasporto su ferro grazie alle metropolitane.
Su alcuni aspetti sollevati nel corso della riunione dai consiglieri – in particolare sui costi della fornitura di energia elettrica e sui premi assicurativi – è intervenuto anche l’ingegner Narducci di Anm (non ha potuto partecipare l’amministratore unico Maglione impegnato in azienda) che ha spiegato che grazie alle procedure amministrative adottate, i costi dell’azienda stanno adeguandosi ai prezzi di mercato.
Molti i consiglieri intervenuti: per Esposito (PD) Anm ha bisogno di un vero piano di risanamento che tenga conto dei sacrifici affrontati finora dai lavoratori e delle esigenze di mobilità dei cittadini, soprattutto delle periferie; Esposito ha chiesto anche che sia chiarita la presenza in azienda di persone, che l’a.u. ha definito propri collaboratori, che, senza ruoli formalmente riconosciuti raccolgono dati alimentando il sospetto che siano a beneficio di privatizzazioni future; Lebro (La Città) si è detto esterrefatto perché si concentra tutta l’attenzione sulla questione occupazionale mentre sarebbe propria del Consiglio e della commissione interrogarsi sulla qualità del trasporto pubblico locale, inadeguata rispetto alle esigenze dei cittadini, sull’assenza del controllo analogo sulla partecipata da parte della Giunta e degli uffici, sul mancato coordinamento e direzione da parte della Napoli Holding; per Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) occorre che un piano di rilancio del trasporto pubblico abbia una dimensione metropolitana anche per affrontare le diseconomie che possono verificarsi, ad esempio, con la perdita dei finanziamenti regionali per le linee extraurbane, mentre, sul piano dei lavoratori, occorrono chiarimenti sulla garanzia della volontarietà della mobilità dei lavoratori Anm verso altre partecipate e sulle mansioni che potrebbero andare a svolgere ma anche sulle tutele per i lavoratori impegnati nelle attività che Anm ha esternalizzato; disattese, per Brambilla (Mov. 5 Stelle) tutte le rassicurazioni sul miglioramento dei servizi e sul risanamento di Anm, dalla fusione delle aziende fino all’ultimo bilancio consolidato; la realtà è che non si conosce la vera situazione contabile ed economica di Anm né è stata mai fatta una operazione di taglio degli sprechi e di controllo di gestione, neanche dal punto di vista della riduzione dei compensi degli amministratori dovuta dopo tre anni di bilanci in rosso; per Quaglietta (PD) si interviene solo sugli stipendi degli autisti perché non esiste un vero piano strategico di rilancio, né è sufficientamente chiara la volontà di mantenere pubblica l’azienda dei trasporti; sulla mobilità tra partecipate, per trasparenza andrebbero indicate le categorie coinvolte e le mansioni da svolgere; per Andreozzi (Dema), mentre altre partecipate sono state chiamate a impegni straordinari di risanamento dei conti, in Anm non è stata ancora attuata la delibera di taglio dei superminimi coraggiosamente adottata dal Consiglio; si guarda comunque con fiducia al nuovo management che ha attuato molti risparmi in pochi mesi e si auspica un piano di rilancio nuovo e serio capace di intervenire sul malato sistema organizzativo di Anm; per Langella (Dema), se molti hanno responsabilità nella crisi del trasporto pubblico locale, dovere del Comune è intervenire su tutti quei fenomeni che sottraggono risorse, dall’evasione all’abusivismo nella sosta e nei trasporti di linea.

/Comunicato Stampa

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