STABIA: In quella che dovrebbe essere la Regina delle Acque i treni non fermano alle Terme ma non si ferma nemmeno l’inquinamento del Sarno
STABIA: Carapace di Tartaruga marina ritrovato sulla “spiaggia”
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i sono cose che a Castellammare di Stabia sembrano inarrestabili ed immutabili: le “baruffe chiozzotte” in onore del napoletano comando imperiale del: “facite ammuina” e l’inquinamento in onore dell’italico malaffare che, in questo, fa l’Italia una ed unita.
E’ di oggi il botta e risposta tra il presidente dell’EAV De Gregorio e la giunta di maggioranza stabiese nella quale sembra sentire l’eco del “facite ammuina” ed intanto la Città continua ad andare alla deriva. E non propriamente per una fermata in più o in meno nella Città ma proprio, ed anzitutto, perché sono anni che le Terme (quelle che potrebbero e dovrebbero, fare di Stabia la Regina delle Acque) sono in “coma profondo”, praticamente encefaliticamente morte, e quindi manca proprio l’oggetto principe (o, più appropriatamente: da Regina) della fermata stessa. Quello che invece non manca, e parimenti non si ferma, è la strafottenza di quanti, in nome del proprio interesse e guadagno, continua a sversare – tra la sonnolenza di troppi – di tutto nel Sarno che, da bravo fiume e seguendo la sua natura ed il suo percorso, ne fa puntualmente omaggio al nostro golfo e alle nostre spiagge dove, quand’ero ragazzo, si potevano fare bagni e finanche “sabbiature” salutari (purtroppo imperava ancora la poliomelite e le sabbiature erano tra le cose consigliate dai medici) mentre oggi di bagnarsi non se ne parla nemmeno, e le sabbiature proprio non si sa più nemmeno cosa siano, perché al posto della spiaggia c’è ormai, da anni, un “prato” verde che si nutre dei veleni accumulati su quella che una volta era sabbia salutare.
Ed è proprio su quella spiaggia che ieri, quasi a sberleffo della Città e della ricorrenza (era il giorno delle Tartarughe Marine), è stato ritrovato il carapace svuotato di una Tartaruga Caretta.
Del ritrovamento ha dato notizia, sulla sua pagina FB, il Parco Marino di Punta Campanella dove ha scritto:
«Oggi (ndr: ieri per chi legge ora) è la giornata mondiale delle tartarughe marine, avremmo voluto celebrarla in altro modo, ma ieri è stata segnalata una Caretta Caretta morta lungo il litorale stabiese, nei pressi della foce del fiume Sarno. La carcassa giace su di una spiaggia inquinata, vicino, una bottiglia di plastica, quasi a prendersi beffa della povera tartaruga. La plastica ingerita è infatti una delle maggiori cause di morte per questi splendidi animali. Pesca eccessiva, ami e impatti con imbarcazioni sono gli altri pericoli che le tartarughe marine devono evitare».
Personalmente mi associo alla deprecazione dell’Ente e avrei gradito tanto che STABIA tutta, ed in primis Palazzo Farnese, ne facesse nota e motivo di riflessione e “discussione” ed invece il solito assordante silenzio dell’indifferenza ed il rumore delle chiacchiere fatte tanto per “fare ammuina”. E così si continua ad andare, gamberescamente, avanti, ovvero: indietro sempre più.
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