Scafati, dipendenti Acse raccoglievano rifiuti solo per gli amici: parte l’inchiesta
Scandalo a Scafati: alcuni dipendenti Acse avrebbero deliberatamente raccolto i rifiuti privilegiando le zone in cui avevano attività commerciali parenti e amici. Inoltre, stando a quanto emerso, avrebbero rivenduto il materiale ferroso, mai arrivato nei depositi aziendali, per arrotondare lo stipendio. Sarebbero queste le accuse nei confronti di un gruppo di dipendenti della municipalizzata. L’attività professionale dei lavoratori della società partecipata del Comune che si occupa di differenziata e parcheggi sarebbe, infatti, al vaglio degli agenti coordinati dal comandante Giovanni Forgione, dopo le segnalazioni arrivate da vertici dell’azienda e dalla commissione straordinaria.
L’inchiesta sarebbe scattata dopo aver notato alcuni comportamenti tenuti dai presunti dipendenti “infedeli”, rafforzate anche da comunicazioni arrivate da residenti e imprenditori ad Acse, Comune e comando della Municipale.
Il gruppo monitorato, riferisce LaCittàDiSalerno, sarebbe composto da sei persone che, soprattutto nel mese estivo, avrebbero messo in piedi un sistema basato su zone privilegiate nella raccolta della spazzatura rispetto ad altre, senza tener conto poi della raccolta del materiale ferroso mai finito nei depositi Acse. Una condotta non consentita ai lavoratori della partecipata comunale e che se confermata dalle indagini della polizia municipale potrebbe portare a sospensioni dall’attività professionale o anche a licenziamenti per giusta causa.
Secondo indiscrezioni, infatti, le indagini avrebbero scoperto un giro creato ad hoc per privilegiare gli imprenditori amici. Sul fatto, per ora, vige il massimo riserbo anche se nessuna pista viene esclusa dal comandante Forgione e dai suoi più stretti collaboratori.
Al momento, la polizia municipale sta passando al vaglio immagini delle telecamere di videosorveglianza e registri di lavoro per accertare le responsabilità dei vari dipendenti. In una città come Scafati sprofondata negli ultimi mesi nell’emergenza della raccolta rifiuti, la vicenda ha ricevuto la reazione indignata dei cittadini che chiedono pene esemplari una volta concluse le indagini.
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