Napoli, rivelazione choc per Gomorra: “La serie tv ha pagato il boss”
N
apoli, tribunale di Torre Annunziata, prime ore del pomeriggio, è l’imputato G. Aquino a chiamare in causa i vertici della Cattleya, la società di produzione delle tre fortunate edizioni di Gomorra. Stando alla versione dell’imputato, qualcuno dei vertici della casa di produzione avrebbe versato cinquemila euro al boss: soldi racchiusi in una busta finita nelle mani del capoclan Francuccio ‘o pisiello. Se fosse vera questa versione, significherebbe che Gomorra ha dovuto versare il pizzo alla camorra locale per realizzare alcune scene della fiction sulla camorra.
L’imputato ha aspettato la fine del processo, poco prima che sulla storia della villa di gomorra affittata dai camorristi calasse il sipario. Ha atteso l’ultimo momento utile per raccontare un retroscena probabilmente decisivo per inquadrare la storia della villa sequestrata ai Gallo (i cosiddetti «pisielli» di Torre Annunziata), su cui «gomorra» avrebbe pagato il pizzo agli stessi camorristi locali.
E’ avvenuta una vera e propria catena: soldi dal «production manager» al «location manager», per arrivare al clan. A. hainoltre dichiarato: «Tutti sapevano, però non so chi mise i soldi in quella busta. Però R. Gallo aveva minacciato di non farci entrare più in casa a girare, io avevo paura perché gli avevo dato la “mano di parola” e in certi ambienti è pericoloso non rispettare gli accordi. Ricordo anche che mancavano mille euro, così li prelevai dal mio conto e glieli consegnai. Poi Cattleya me li ha rimborsati».
Parole forti, che destano meraviglia e fanno calare ancora più la polemica sulla serie televisiva tanto amata dal popolo partenopeo e a cui si da la colpa del fenomeno delle baby gang.
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