Carabinieri ritrovano l’albero di Natale rubato in Galleria Umberto I a Napoli.
L
’albero era stato gettato per terra in una stradina dei quartieri Spagnoli, a ridosso del corso Vittorio Emanuele.
Questa notte l’albero di Natale, allestito soltanto ieri, a Galleria Umberto I è stato segato e portato via. I ladri hanno agito tagliando il fusto e lasciando riverso per terra soltanto il vaso con la base del tronco. Aveva la funzione di decorazione in una delle gallerie storiche di Napoli, voluto su iniziativa del consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e dei titolari del Gran Caffè Gambrinus della vicina piazza Trieste e Trento, Massimiliano Rosati ed i fratelli Antonio Sergio ed Arturo.
Queste le parole pubblicate su Facebook dal Consigliere Regionale dei Verdi della Campania, Francesco Emilio Borrelli:
“I Carabinieri ci hanno avvertito che hanno trovato l’albero nei Quartieri spagnoli dove è andato immediatamente Michele Sergio, uno dei titolari del Gambrinus, per organizzare il recupero dell’albero che ora sarà nuovamente posizionato in Galleria anche se, essendo stato tagliato e privato delle radici, è destinato a morire” .
“Avevamo già deciso che, in un modo o nell’altro, avremmo riportato un simbolo del Natale in Galleria o portando un altro albero che lo stesso vivaista era disposto a regalare o con un’installazione artistica che sta preparando Salvatore Iodice, consigliere di Municipalità e artista del legno e del riciclo, che vive nei Quartieri spagnoli e lui stesso è stato, in passato, un ragazzo “difficile” che ha però scelto di cambiare decisamente strada e vita”.
“A questo punto, l’installazione di Iodice, un albero creato con materiali di riciclo, andrà ad arricchire ulteriormente la Galleria dove, domani, sabato 23 dicembre, alle 10.30 riposizioneremo l’albero di Natale che tornerà al suo posto, ma è necessario che tutti ci diano una mano per non darla vinta a questi piccoli delinquenti perché è facile pensare che ci riproveranno e tenteranno di portarsi via nuovamente l’albero” .
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