Più di tre anni dal Tribunale di Lecce, per voto di scambio e favoreggiamento della prostituzione, ad ex vicesindaco di Porto Cesareo ed ex assessore.
Sono stati condannati dal Tribunale di Lecce a 3 anni e mezzo per voto di scambio e favoreggiamento della prostituzione Antonio G. 56 anni ex vice sindaco di Porto Cesareo e Cosimo P. di 55 ex assessore comunale.
Pena accessoria, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. L’inchiesta e il processo hanno messo in luce festini a luci rosse e prestazioni di prostitute che i due ex amministratori sono accusati di aver offerto a giovani elettori in cambio di voti durante la campagna elettorale per le amministrative del 2011 nella cittadina salentina.
I festini si svolgevano in una villetta alla periferia del paese per lo più con ragazze di nazionalità romena.
L’opinione.
Da decenni risaputamente accade in tutta Italia ed a tutti i livelli (con donne e uomini) dissimulandone la realtà con l’endemica nostrana ipocrisia culturale. Ci si è occupati più volte della prostituzione, in particolare con l’occasione degli articoli “La Shoah del 27 gennaio 2019 vista con gli occhi delle donne vittime e carnefici” e “La Lega presenta un disegno di legge per regolamentare la prostituzione”. E non si può che ribadire quelle conclusioni, ovverosia in una Nazione cosiddetta occidentale, civile, repubblicana e democratica, come l’Italia, si dovrebbe avere l’attenzione intellettuale di guardare la nostra opaca realtà e pertanto nella fattispecie regolarizzare la prostituzione (femminile e maschile) specialmente d’importazione, togliendola dal mondo grigio se non anche oscuro, specialmente dal profitto della criminalità organizzata, da delinquenti e usurai locali senza scrupoli, da maitresse sfruttatrici, da politici papponi, ma senza perseguitarla come vorrebbero i facili moralisti e integralisti, oppure voltandosi altrove o eludendo con retoriche e sermoni, bensì regolarizzandola con leggi moderne, civili, chiare, serie, severe , sanitarie, fiscali, tutelando chi vuole svolgere il mestiere come pure chi non lo vuole sotto casa o prossimo alle scuole, lungo le strade cittadine, ecc.
A
dduso Sebastiano
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