Castellammare, allarmismo social per il viadotto San Marco, Beneduce rincara: “Generiche rassicurazioni”
A
poche ore dalla tragedia di Ponte Morandi, a Genova, sui gruppi social di Castellammare e dei comuni limitrofi è scattata una forte campagna d’allarmismo per le condizioni in cui verserebbe il Viadotto San Marco. Decine di post con migliaia di commenti e condivisioni hanno fatto crescere la preoccupazione in città. In realtà le foto mostrate in allegato a messaggi allarmanti mostrano un comune divisore metallico e non danni alla struttura. Nei prossimi giorni, comunque, saranno effettuati dei controlli.
Sulla questione è intervenuta Flora Beneduce, consigliere regionale campano di Forza Italia:
“Nei giorni del cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime della catastrofe di Genova, agli sfollati e all’intera comunità genovese, tornano gli interrogativi sulla sicurezza dei ponti e dei viadotti della nostra regione, la cui stabilità è messa a dura prova dall’usura nel tempo, dagli smottamenti sismici e dal dissesto idrogeologico causato dai cambiamenti climatici”.
“In Campania – spiega Beneduce – l’unico sorvegliato speciale sembra essere il Viadotto Manna ad Ariano Irpino ma, purtroppo, non è l’unico a rischio stabilità. Ho chiesto a più riprese all’Anas di chiarire il reale livello di rischio del Viadotto San Marco, arteria di collegamento tra Castellammare e Penisola Sorrentina, richiamando alle proprie responsabilità i capi dipartimento. Non ho mai ricevuto alcuna risposta puntuale, ma solo generiche assicurazioni dovute a verifiche tecniche effettuate. C’è voluta la tragedia di Genova per fra rientrare il Viadotto San Marco tra quelli a rischio”. Beneduce sottolinea che “la Campania è tra le regioni più esposte a dissesto idrogeologico, che insieme alla tenuta delle infrastrutture rappresenta una vera e propria emergenza. La sicurezza del territorio, che comprende la tenuta di ponti, viadotti e strade, doveva essere una priorità per il presidente De Luca, ma così non è stato. Mi aspetto, da questo momento in poi, che la Giunta regionale si metta a lavoro per predisporre un piano straordinario di interventi iniziando con il recupero di risorse economiche non utilizzate per mancanza di coordinamento tra le fonti di finanziamento”, conclude.
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