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16enne morto per meningite, la madre: “Niente fiori, ma donazioni alla scuola derubata”

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La madre del 16enne morto a causa di una meningite fulminate, ha una richiesta molto altruistica per i propri compaesani:”Niente fiori, ma donazioni alla scuola derubata”

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onostante il grave lutto che li ha colpiti, hanno avuto la forza di pensare anche agli altri. Maria e Biagio, i genitori di Luigi Passaro, il 16 enne morto due giorni fa al Cardarelli per una meningite fulminante, hanno invitato i compaesani ad un’iniziativa molto speciale, per onorare il figlio nel giorno del suo funerale che verosimilmente si svolgerà settimana prossima. Niente fiori in chiesa, ma donazioni per la scuola di San Rocco, l’istituto che Luigi aveva frequentato fino a qualche anno fa.  La scuola, infatti, negli ultimi giorni era stata derubata e saccheggiata dai ladri. I malviventi, in piena notte, erano riusciti a portare via tablet, pc portatili e persino i distributori delle merendine per un valore di oltre 25 mila euro. Un danno tremendo per il corpo docenti, per la preside Ira Masillo ma soprattutto per gli alunni della scuola della popolosa e spesso dimenticata periferia di Marano.

«Per il giorno dell’addio a Luigi, che per anni ha frequentato la scuola di San Rocco, vorremmo che tutti, anziché portare fiori o altro in chiesa, dessero il loro contributo, piccolo o grande che sia, per favorire l’acquisto delle attrezzature didattiche rubate nei giorni scorsi. Ci attiveremo – aggiungono i genitori di Luigi – affinché in chiesa via sia un apposito cestino per le offerte destinate all’istituto comprensivo. Crediamo sia il modo più giusto per ricordare nostro figlio, per rendere meno assurda questa assurda morte». Sulla salma di Luigi sono ancora in corso delle analisi e con ogni probabilità le esequie slitteranno alla prossima settimana.

«Da quanto ne sappiamo non sono stati ancora nominati i periti che dovranno assistere all’autopsia – aggiunge la signora Maria – Mio figlio era un ragazzo pieno di sogni e passioni: amava la musica, i Green Day, e studiava la chitarra da autodidatta. Un ragazzo d’oro, come tanti altri, innamorato della vita. Non doveva andare così». Poi rivolge le sue attenzioni verso la figlia, ancora ricoverata in Ospedale: «Ora non mi resta che Chiara. È fuori pericolo, i medici ci hanno rassicurati che non si tratta di meningite».

La donna prova a mantenere vivo il ricordo del figlio e si sofferma, in particolare, sull’ultimo post pubblicato da Luigi sulla sua pagina Facebook: «Sono una stella cadente che salta nel cielo, come una tigre che sfida le leggi di gravità. E vado via, vado, non fermarmi». Una strofa di una famosissima canzone «Don’t stop me now» dei Queen, uno dei gruppi rock più amati da Luigi. Nel quartiere, vicini, amici, conoscenti e gruppo parrocchiale si stanno attivando per organizzare una fiaccolata «in ricordo del ragazzo e per essere vicini alla sua famiglia in questo difficilissimo momento». «Siamo tutti sconvolti, increduli per quanto è accaduto», dicono i promotori dell’iniziativa.

Intanto la psicosi da casi di meningite continua in tutta la città, ma i medici assicurano che non si tratta di un’epidemia.

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